Gli scatti del fotografo Luca Rossato per la nuova mostra temporanea negli spazi di ‘AB – Il lusso della semplicità’ dello chef Alessandro Borghese.

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La primavera rinnova gli spazi di AB – Il lusso della semplicità (Viale Belisario 3, MM1 Buonarroti), il raffinato ristorante milanese dello chef Alessandro Borghese. Dal 27 marzo, infatti, le pareti dell’elegante spazio in zona CityLife accolgono Emozioni Scomposte, nuova mostra fotografica di Luca Rossato organizzata con Tabor Art (braccio artistico di Tabor Group). Con una buona dose di coraggio e lo spirito provocatorio che il linguaggio dell’arte sa proporre, l’esposizione trasforma il locale in una galleria di momenti che diventano narrazioni visive da seguire. Tra sacro e profano, intimo e pubblico, tabù e disinibizione.

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In Emozioni Scomposte, Rossato scompone e ricompone la realtà attraverso una selezione di lavori che, come ci racconta l’artista, “è stato un processo molto difficile, perché ho tantissime foto e sceglierne solo alcune da esporre è stato davvero complicato. Alla fine, però, siamo arrivati a un ottimo compromesso e credo che il risultato sia molto soddisfacente. Il titolo nasce dal fatto che non c’è un unico tema dominante. Si spazia dai ritratti al nudo, fino alla fotografia erotica, senza mai scivolare nel volgare. Ogni immagine trasmette un’emozione a sé, diversa dalle altre, quindi le emozioni sono scomposte. Il titolo gioca anche con il contesto: siamo in un ristorante e il ‘menù scomposto’ è una tendenza molto attuale.

Emozioni scomposte Luca Rossato
Chimera / Luca Rossato

Proprio esporre in un contesto non istituzionale può diventare una sfida. “Credo che un’esposizione come questa sia molto più mirata. Per un pubblico che è realmente interessato al mio lavoro e alle mie opere. In generale, qualsiasi tipo di esposizione che genera discussione è positiva. Tenere le foto nel cassetto o sul cellulare, ricevendo complimenti solo dagli amici, non ha senso. Questa mostra, invece, rappresenta per me una vetrina importante e prestigiosa.

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Oggi, con la tecnologia, sembra che tutti abbiano la presunzione di scattare la foto perfetta e sentirsi fotografi. Ma cosa fa la differenza nello scatto artistico? “La differenza la fa l’artista, l’idea che sta alla base dello scatto”, ci risponde senza dubbi Luca Rossato.

Se guardi le mie opere, vedrai immagini realizzate con la pellicola, perché questa selezione rappresenta un excursus del mio lavoro. Oggi si parla molto di intelligenza artificiale: è sicuramente un aiuto e può essere considerata una forma d’arte, ma la fotografia è un’altra cosa. La fotografia è luce. Bisogna saperla gestire, capire come incide sui soggetti, che siano modelle, modelli o ambienti. Per me, fotografare significa vedere la luce ancora prima di scattare”, conclude.

Immagini da Ufficio Stampa

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