A guidarci nel Sud-Est asiatico in ‘David Blaine: Non fatelo a casa’ di National Geographic è Patrick Kun: la nostra intervista.

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La magia e l’illusionismo sono molto più di semplice intrattenimento: in tutto il mondo, quest’arte centenaria sembra sfidare ciò che l’essere umano definisce impossibile per renderlo reale. Ed è proprio ciò che viene mostrato in David Blaine: Non fatelo a casa, la serie National Geographic che debutta lunedì 24 marzo su Disney+ in Italia.

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Prodotta dalla pluripremiata Imagine Documentaries di Brian Grazer e Ron Howard (la serie antologica GeniusCalifornia: Paradiso in fiammeJim Henson Idea Man), la serie composta da sei episodi segue David Blaine, celebre mago ed esperto di prove di resistenza, in un viaggio per il mondo attraverso gli occhi della magia. Nel Sud-Est asiatico, in particolare, è Patrick Kun a guidare David alla scoperta delle tradizioni magiche dell’area.

Patrick Kun e la magia nel Sud-Est Asiatico

Gli affascinanti legami con la fauna selvatica e la resistenza al dolore trasformano – in questo episodio già disponibile sulla piattaforma – la paura in magia. Da praticanti che sembrano impenetrabili da oggetti affilati a performer capaci di sopportare le punture di creature velenose, David mostra come le persone sfruttino la paura per creare meraviglia.

«In Thailandia siamo un po’ abituati a vedere tutti questi tipi di creature: api, scorpioni e serpenti. – ci dice Patrick Kun – Sappiamo già quanto sono pericolosi e li abbiamo visti in giro, quindi per noi non sono nuovi. Eppure, vederli da vicino e vedere David baciarli è stato davvero spaventoso per me. A volte vediamo serpenti per strada o sull’erba, ma vederlo di persona è qualcosa che non ho mai sperimentato prima. È stata un’esperienza abbastanza unica».

Nell’episodio dedicato al Sud-Est Asiatico, vediamo in effetti soprattutto un legame fortissimo con la natura e anche la capacità di connessione con animali considerati pericolosissimi. «Si tratta sempre di comunicazione, sia che si abbia a che fare con le persone che con gli animali. Abbiamo solo bisogno di trovare modi per comunicare con gli insetti o con gli animali: è la stessa cosa. – dice Kun – Penso che, anche se non parliamo, possiamo sentirli. Se sei circondato da api, puoi sentire la connessione con loro anche se non c’è modo di comunicare davvero. La stessa cosa vale per i serpenti: bisogna essere calmi e rimanere connessi».

National Geographic/Dana Hayes

Tradizioni secolari e nuove speranze

Ovviamente – come sottolinea Patrick Kun – «nel programma televisivo non c’è molto della magia che facciamo di solito». Lo show si concentra infatti su tradizioni secolari, arti performative tipiche di determinati paesi e sull’eccesso. In pieno stile David Blaine, che per Kun non è solo una guida («Sono cresciuto imparando da lui», sottolinea) ma anche un esperto di arti visive: «A lui piace sempre immaginare, pensare a un’immagine precisa. – sottolinea l’illusionista thailandese – E poi trova un modo per renderla possibile. Come ha fatto con le api».

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Un tratto che accomuna David Blaine e Patrick Kun, amanti della «magia da vicino». «Cerco sempre – dice Kun – di immaginare ciò che il pubblico ricorderebbe. È come creare un’immagine che vuoi che le persone abbiano nei loro ricordi. Io non faccio cose folli come David, ma per me si tratta di creare una forte connessione con le persone. Faccio magia con oggetti di uso quotidiano. Soldi, cellulare, anelli. Amo fare magie che portano le persone a pensarti, anche dopo lo spettacolo».

«Per me – conclude Patrick – la magia è davvero unica. Può regalare gioie e meraviglia, quel tipo di sensazione che proviamo quando siamo bambini ed è difficile provare di nuovo. Ecco, penso che la magia sia in grado di tirarlo fuori. A dispetto dell’età, possiamo sempre meravigliarci. Alcune persone sentono che c’è una nuova speranza. La magia per me è molto più di un trucco, è un’esperienza ed è quello che voglio fare ogni giorno».

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