The House – il ‘Dentrosalone’ di E&V Milano: quando l’arte esce dalle gallerie

La Milano Design Week non è fatta, per fortuna, solo di corse e code (alla ricerca matta e disperatissima – per dirla alla Giacomo Leopardi – dell’ultimo gadget di cui finiremo per dimenticarci in men che non si dica). In un angolo del capoluogo dal ritmo decisamente più vivibile, Engel & Völkers Milano ha organizzato un evento per gustare una delle settimane più frenetiche della primavera con un approccio ben più slow. Siamo in zona Dateo e qui l’immobiliare che gestisce proprietà di lusso ci accoglie un gradevolissimo appartamento ‘vestito’ di tutto punto per un Open House speciale.

The House – questo il nome dell’iniziativa – porta in quello che è stato ribattezzato ‘Dentrosalone’, per apprezzare ambienti arredati di tutto punto nel segno dell’arte e del design più ricercati. Tra le realtà coinvolte c’è anche Collector’s Lounge, art club ma non solo che vede tra le fondatrici la consulente d’arte Linda Bajàre Melchioni che ha selezionato le opere per gli ambienti di via Serafino dell’Uomo.

THE HOUSE DentroSaloneTHE HOUSE DentroSalone
Foto via E&V Milano

“Con Collector’s Lounge Art Club curiamo progetti artistici e portiamo l’arte fuori dalle gallerie, lavorando con privati, associazioni e realtà differenti”, ci ha raccontato l’Art Advisor davanti a uno dei quadri esporti. “Il nostro obiettivo è diffondere l’arte il più possibile, rendere il collezionismo più consapevole e sereno, e far conoscere al pubblico realtà artistiche che, altrimenti, forse non incontrerebbe mai”.

In questa occasione, infatti, non ci troviamo in una galleria, ma in un appartamento. Come avete scelto l’allestimento per questo spazio?
L’allestimento è stato pensato in relazione alla dimensione dell’immobile, al tipo di spazio e al target potenziale, cioè a chi potrebbe, un giorno, abitare qui. Non avrebbe avuto senso inserire opere da milioni di euro in un appartamento che non si rivolge a quel tipo di acquirente. Così come non avrebbe senso proporre opere troppo emergenti in un contesto pensato per chi ha gusti più classici o consolidati.

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Abbiamo scelto artisti contemporanei, con una ricerca solida e coerente, ancora con quotazioni accessibili, che possano valorizzare gli spazi e dialogare con l’ambiente domestico. Per esempio, nella camera da letto c’è un’opera di Linda Carrara, artista italiana che lavora molto sul tema della dualità, del riflesso, dell’apertura e chiusura come in un movimento di farfalla. In un altro ambiente, abbiamo scelto un’artista brasiliana contemporanea che vive a Los Angeles: porta energia, colore e un richiamo costante alla storia dell’arte, pur rimanendo giovane e attuale.

Nella zona giorno, invece, troviamo artisti internazionali come Fabio Roncato, Robert Janitz — americano, con radici italiane — ancora Linda Carrara, e anche un artista tedesco che lavora unendo fotografia, collage e altre tecniche. L’idea era anche far uscire l’arte dalle pareti, andando oltre la sua bidimensionalità.

Milano, in queste settimane, sta vivendo una doppia vetrina tra Art Week e Design Week. Un’occasione per attirare anche chi di solito non si avvicina al mondo dell’arte. Che valore ha questo tipo di eventi?
Mi piace che ci sia una bellissima sinergia tra realtà diverse: arte, design, interior, tableware. Collaboriamo e ci valorizziamo a vicenda, creando un lifestyle che è più di una semplice somma di elementi — è un’esperienza. Non accade sempre, ma quando succede è meraviglioso. Quest’anno, ad esempio, Miart è stata un’edizione davvero riuscita.

Come Collector’s Loung Art Club, abbiamo portato i nostri collezionisti a visitarla con un tour guidato e abbiamo avuto ottimi riscontri. In generale, noto una crescita di collaborazioni tra arte e design. Queste settimane, se ben vissute, possono davvero ampliare l’orizzonte culturale delle persone.

A proposito di orizzonti, che ruolo hanno oggi i social media per chi lavora nell’arte?
Devo essere sincera: non sono molto attiva sui social. Non li uso per cercare artisti o aggiornarmi. In passato, mi sono servita anche di Instagram e Facebook, ma oggi mi affido soprattutto a riviste di settore, report strutturati, fonti affidabili. I social sono validi, certo, ma troppo veloci e incontrollabili. Ti danno un flusso continuo, ma non sempre critico. Sono un supporto, ma non possono essere l’unico punto di riferimento.

Foto via E&V Milano

Quali sono, in questo momento storico, le tendenze artistiche da tenere d’occhio?
Vedo una nuova generazione di artisti preparati, disciplinati, originali. Giovani, ma molto solidi. Oggi molti collezionisti — magari anche guidati da figure come me — scelgono di creare dialoghi tra opere: mettere in relazione un artista storicizzato, come Melotti o Manzoni, con autori contemporanei internazionali. Vederli insieme, all’interno di una stessa collezione o abitazione, è qualcosa di estremamente potente. Non è solo estetica, è una conversazione tra epoche, linguaggi, sensibilità. E in fondo, è proprio questo che l’arte dovrebbe fare.

Oltre a Collector’s Lounge, gli altri partner dell’evento sono stati Ginori 1735,  Sofable, Matlight Milano, Kave Home, Cartabianca, Cristina dal Monte.

Foto di Beatrice Salvagni e Benedetta Trumino via E&V Milano