Tommy Cash, tra ironia e provocazione: «Voglio che nella mia arte ci siano domande»

Non solo rap. Anzi, la musica nel suo percorso è solo un tassello di un immaginario creativo e visuale fatto di citazioni, contaminazione e non poca provocazione. Non è un caso, del resto, che quello di Tommy Cash (all’anagrafe Tomas Tammemets) sia un nome che ultimatemene ha fatto molto parlare di sé in Italia. Il motivo? Il brano con cui è in gara all’Eurovision Song Contest 2025 Espresso Macchiato –, in cui il nostro paese è un pot-pourri ironico di luoghi comuni che ha fatto storcere il naso a molti.

Ma quello che, forse, in pochi sanno è che il suo percorso artistico ha basi nel mondo dell’arte, o meglio della street art e nel graffitismo, e solo successivamente approda nella musica. Cantante, performer e artista visivo estone, Tommy Cash percorre le arti e i suoi linguaggi facendone strumenti di espressione personalissima. La stessa con la quale rappresenta il suo paese nativo nello show eurovisivo a Basilea.

Tommy CashTommy Cash
Foto da Ufficio Stampa

Nato a Tallinn il 18 novembre 1991, il suo lavoro nell’arte contemporanea si distingue per un approccio provocatorio, surreale e profondamente legato alla cultura pop e all’estetica post-sovietica. Come ben dimostra la stessa copertina di Espresso Macchiato nella quale non è difficile ritrovare citazioni di Andy Warhol, al quali si ispira anche il videoclip ufficiale.

La copertina di Espresso Macchiato e i riferimenti a Andy Warhol

La cover lattea del brano con cui Tommy Cash concorre all’ESC2025 mostra un bicchiere da caffè di carta bianco, accartocciato sul quale è ben riconoscibile un’impronta di rossetto rosso. Un’immagine che non può non ricordare la celebre serie Campbell’s Soup Cans (1962) del padre della Pop Art (al netto delle dovute differenze storiche e culturali). Un oggetto di uso quotidiano – un bicchiere da caffè usa e getta – viene trasformato in un soggetto artistico.

Lo sfondo minimalista, completamente bianco, isola il bicchiere, conferendogli un’aura quasi monumentale nonostante la sua natura banale. La composizione è semplice ma d’impatto, con un gioco di contrasti tra la purezza del bianco, il rosso vibrante del rossetto e la deformazione del bicchiere. E se l’approccio pop di Warhol si basava sull’ironia e sull’appropriazione di immagini commerciali, la copertina di Tommy Cash condivide questa sensibilità, giocando con stereotipi e identità culturali.

L’arte di Tommy Cash è tutt’altro che convenzionale. Piuttosto che dipingere su tela, utilizza un’ampia gamma di media, tra cui installazioni, performance, design di moda e oggetti concettuali. E l’obiettivo è sfidare le aspettative del pubblico per stimolarne reazioni emotive, in un mix di umorismo dai tratti spesso dark e critica sociale.

Tommy Cash: artista visivo che sfida le convenzioni nel segno dell’ironia (anche all’Eurovision)

A proposito del suo approccio ironico, l’artista ci ha raccontato: C’è sempre ironia nella mia arte, perché non prendo la vita troppo sul serio. Cioè, la prendo sul serio, ma con un pizzico di… sale, diciamo così. Penso che sia la cosa migliore: se non sei poi così serio, perché dovresti esserlo? Ci sono già troppe cose serie nella vita, ogni giorno. Quindi, se riesco a farti riflettere un po’… Voglio che chi guarda si faccia delle domande e che nella mia arte ci siano sempre interrogativi. Per cui ci si chieda: sta scherzando? È serio? Cosa vuole dire?.

Così, tanto il videoclip di Espresso Macchiato che omaggia Warhol quanto la performance sul palco dell’ESC sono stati pensati secondo un’estetica più ampia. “Il video ha un approccio minimalista con Andy (Warhol) che mangia un hamburger, mentre noi beviamo un caffè. Quindi ci è sembrata la strada giusta”, ci racconta l’estone. “Per noi è un’occasione enorme per portare l’arte e riferimenti artistici anche all’Eurovision. Da qui la citazione e i riferimenti a Andy, così come la cover di John Cage. Se 300 milioni di persone guardano questo show, magari riescono a ricevere anche qualcosa in più”.

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Cosa c’è, dunque, da aspettarsi sul palco di Eurovision? Nulla, ovviamente, sarà lasciato al caso. “Abbiamo costruito la coreografia partendo dall’idea che i ballerini sembrino inizialmente delle guardie di sicurezza. Volevamo giocare con l’idea dello status da celebrità eabbiamo preso molti elementi da riferimenti famosi… come Marilyn Monroe, per fare qualche esempio (e nuovamente spunta fuori la reference alla Pop Art, ndr). L’inizio, invece, è tutto mio: c’è un “pull up”, che è un gesto molto da Eurovision, che è un mio gesto personale, nato da tanto allenamento. Senza un coreografo, è stato tutto naturale. L’abbiamo provato così tanto che è venuto fuori da sé, lentamente.

E aggiunge: “Nella mia testa volevo vincere la battaglia prima ancora che iniziasse. Nei primi 40 secondi, prima che le persone sentano la canzone, voglio che vedano me ballare, sentano il ritornello, e già sappiano: questa funziona. E ha funzionato davvero”. Ora, dunque, non resta che viversi il momento godendosi anche il calore della community eurovisiva.

È  immensa, bellissima – conclude Cash – Come dico sempre, per me è come partecipare alle Olimpiadi del canto. Sono davvero felice di poter competere artisticamente con gli altri Paesi. Non ho paura di nessuno in fondo sono un tipo tranquillo e saluterò tutti. Lucio Corsi? Non lo conosco ancora personalmente, ma penso che sia un tipo interessante”.

Le mostre di Tommy Cash

Le opere di Tommy Cash – installazioni, performance e oggetti concettuali – sono state presentate in contesti interdisciplinari, dai musei alle fiere d’arte, sino a contesti legati alla moda e al design. Tra le mostre più significative:

  • The Pure and the Damned (2018, Kumu Art Museum, Tallinn, Estonia)

In collaborazione con lo stilista d’avanguardia Rick Owens, Tommy Cash ha co-curato questa mostra presso il prestigioso museo d’arte Kumu. L’esposizione ha presentato opere provocatorie, tra cui l’esposizione del suo sperma, un autoritratto con un utero incinto e pantofole di pane create con Maison Margiela. La mostra ha esplorato temi di purezza, spreco e ribellione culturale, unendo l’estetica grezza di Cash a quella sofisticata di Owens.

  • Cosmoscow International Art Fair (2020, Mosca, Russia)

Le opere di Tommy Cash sono state presentate in questa fiera internazionale, consolidando la sua presenza nel panorama dell’arte contemporanea. I suoi lavori hanno attirato l’attenzione per la loro capacità di fondere umorismo nero, critica sociale e riferimenti pop.

  • Paris Internationale (2022, Parigi, Francia)

In collaborazione con la galleria Temnikova & Kasela, Tommy Cash ha presentato una mostra personale intitolata Nukerashka, un omaggio al cartone animato russo Cheburashka, ma con un twist nucleare. L’installazione includeva nuvole atomiche che fuoriuscivano dalle orecchie del personaggio, creando un commento visivo sulla cultura e la geopolitica.

  • Rayon Jouets (2024, Hangar Y, Meudon, Francia)

Il progetto Nukerashka è stato ripresentato in questa esposizione collettiva, evidenziando l’approccio concettuale di Cash e la sua capacità di trasformare simboli culturali in narrazioni disturbanti ma accattivanti.

Immagini da Ufficio Stampa