Partendo dalla storia (vera) del Principe Ereditario Sado, June Hur ci trascina in un thriller storico nella Corea del 1700.
Grazie a DeA arriva finalmente in Italia Palazzo di Sangue, il romanzo di June Hur che – partendo da eventi storici realmente accaduti – racconta una serie di omicidi ambientati nella Corea del Sud del 1700. Uscito il 17 maggio, il romanzo ha come protagonista Hyeon, infermiera di corte, che si ritrova suo malgrado coinvolta nell’indagine per scovare il responsabile del massacro allo Hyeminseo.
Sono due gli aspetti del romanzo a renderlo estremamente interessante. Il primo – come ammesso dalla stessa June Hur nella nota dell’autrice – è la storia del Principe Ereditario Jangheon.
«Quando ho finalmente trovato il coraggio di scrivere di lui, ho provato a non allontanarmi troppo dai fatti storici» scrive la Hur spiegando cosa ha mosso la sua penna.
Il Principe Jangheon, noto anche come Sado, fu in carica dal 1744 al 1762, anno della sua morte. La sua figura è avvolta in parte da mistero e congetture. Era un uomo mentalmente instabile, provato dalla severità paterna e spesso vittima di una rabbia improvvisa. Si macchiò di numerosi crimini – sono noti gli omicidi degli eunuchi e gli stupri delle dame di corte – tanto che si pensa che, in totale, abbia compiuto più di 100 omicidi. Probabilmente schizofrenico (e costretto in un’epoca ancora poco incline ad accertare le malattie mentali), Sado morì chiuso in una madia per il riso per la fame. Fu Yeongjo a provocarne la scomparsa, aggirando la regola di corte che vietava di violare il corpo di un reale.
Il perché la figura di Sado affascini così tanto June Hur – che si definisce «coreana della diaspora», in quanto nata in Corea e cresciuta in Canada – è dunque comprensibile. Ma nel testo il Principe Ereditario è solo uno dei personaggi che si intrecciano alla storia di Hyeon. Il secondo aspetto estremamente affascinante del romanzo è, infatti, la descrizione storica del contesto della Corea dell’epoca. E non è un caso che Hyeon, la protagonista, sia una donna e per di più illegittima di nascita. Due caratteristiche che, nel regno Joseon, sancivano l’impossibilità di scalare la piramide sociale.
Palazzo di Sangue, la sinossi
Essere figlia illegittima nella Corea del 1700 significa non avere futuro. E infatti nessuno scommetterebbe su Hyeon, diciotto anni e una passione per la medicina. Neanche chi l’ha messa al mondo. Eppure, la sua determinazione la porta fino al palazzo del principe, dove trova lavoro come infermiera di corte. Non diventerà mai medico, certo, perché è solo una donna, ma se non farà troppo rumore forse riuscirà a ottenere almeno il rispetto di suo padre. Nel palazzo, però, niente è come sembra. Jeongsu, la sua mentore, la mette in guardia fin da subito: i pettegolezzi possono essere pericolosi. Possono esplodere… In una sola notte vengono assassinate quattro donne, i loro corpi sono rinvenuti nell’ambulatorio di Jeongsu. Nessuno ha visto nulla, ma per la polizia trovare un capro espiatorio tra le donne non è difficile. È Jeongsu la colpevole. E merita la morte. Hyeon è certa che la sua amica non abbia commesso quegli omicidi ed è intenzionata a provarlo. Anche se per farlo potrebbe attirare su di sé il biasimo di tutti. Ricostruire i fatti che hanno portato al massacro, però, è più pericoloso del previsto e nemmeno la strana alleanza che Hyeon stringe con Eojin, giovane ispettore dai modi autoritari e lo sguardo intenso, può proteggere la ragazza dalla rovina. Soprattutto perché… la scia di sangue non accenna ad arrestarsi.
Palazzo di Sangue è dunque un thriller, contaminato però da tantissimi elementi storici che gli amanti della Corea del Sud adoreranno. E, se volete approfondire la storia del sanguinario Principe Ereditario, è la stessa June Hur a consigliarvi Memorie di una Principessa di Corea del XVIII secolo. Ma non è detto che Sado sia anche il responsabile dell’immaginato massacro allo Hyeminseo, attorno a cui ruota il romanzo della Hur. Siete avvisati!