Street art, illustrazioni e memoria a Più Libri Più Liberi, un dialogo con l’artista contemporanea Alice Pasquini.

Le parole dell’arte è il titolo dell’incontro con Alice Pasquini del 6 dicembre a Più Libri Più Liberi, seguito dall’hashtag #leparolevalgono. Non solo non possiamo essere più d’accordo con l’affermazione, ma pensiamo anche che con queste parole si possa riassumere parte dello spirito di Illustrarte.

La domanda alla base è una di quelle otto o nove questioni a cui gli essere umani cercano di dare una risposta da tempo, trovando interpretazioni, riflessioni e assiomi molto diversi tra loro, nel corso del tempo: cos’è l’arte?

Le parole valgono: chi è Alice Pasquini?

Non è nostra presunzione voler dare una risposta con questo articolo. Possiamo però avvicinarci con il racconto di questo evento, che d’altronde mette in contatto le parole con l’arte, il libro con la memoria. Non è un caso, infatti, che questo evento sia stato organizzato da Treccani e che l’ospite principale sia stata Alice Pasquini, un’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo.

Alice Pasquini, Più Libri Più Liberi

Non solo street-artist, quindi, ma anche illustratrice, pittrice e scenografa. Si può dire che Alice Pasquini abbia sperimentato e fatta sua l’arte in molteplici sfaccettature, sperimentando diverse tecniche, generi e medium espressivi. Non è un caso che sia tra le poche esponenti femminili affermate a livello internazionale tra i protagonisti del movimento street art.

A Più Libri Più Liberi abbiamo colto l’occasione per farle qualche domanda.

La memoria dell’arte

Abbiamo parlato di street art anche nella sua caratteristica effimera. Può scomparire e rimane solo nella memoria. Il video è un elemento di conservazione, la memoria, appunto, e il libro? Lo strumento del libro quanta credibilità ha per il futuro guardando agli sviluppi dell’arte? O anche proprio come memoria della street art?
Alice Pasquini: «Ci sono tante forme d’arte di cui ci rimangono solo foto e video, pensa alla body art, alla land art, gli happening, il dadaismo. Ci sono tantissime componenti di arte effimera. Sicuramente la street art lo è, però cosa rimane e cosa non rimane non lo sappiamo. Questo è la città, a volte democraticamente altre meno, a deciderlo. Questa è la cosa interessante. Il libro può essere sicuramente uno strumento, anche molto potente. È importante che l’enciclopedia italiana Treccani includa nei suoi testi la street art. Questo vuol dire che quest’arte è rimasta speriamo così come nel futuro».

La parole dell’arte di Alice Pasquini

L’evento di oggi si chiama le parole valgono. Quali sono le 3 parole più rappresentative della tua arte?
Alice Pasquini: «Intimità, contesto e umanità intesa come sentimenti umani».

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