Per Rebelle Edizioni è uscito ‘I Regni Silenziosi’ di Séverine Gauthier e Jérémie Almanza: un viaggio negli Inferi, non senza comicità.

La nuova uscita di Rebelle Edizioni – I Regni Silenziosi di Séverine Gauthier e Jérémie Almanza – presenta tutto il suo gotico splendore già dalla copertina. Tetra e oscura, con protagonisti furtivi illuminati da un chiarore mentre affrontano l’Inferno. 

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Presentato a Lucca Comics & Games 2024, I Regni Silenziosi – che si compone della scrittura di Séverine Gauthier e delle illustrazioni di Jérémie Almanza – è di fatto il racconto di una discesa negli inferi sui generis, non senza ispirazioni e riferimenti letterari. Basti pensare che la protagonista – una bambina – si chiama Persefone: un destino già scritto (se è vero il detto nomen omen), ma più di questo un intento dichiarato delle due autrici di circondarsi – e circondarci – di ispirazioni chiare che possano accompagnarci per mano in questo viaggio.

I Regni Silenziosi: la storia di Persefone

La graphic novel inizia infatti con una dichiarazione molto esplicita di Persefone: «Conosco la morte. L’ho incontrata quando avevo dodici anni. È diversa da quanto si racconta. Più fredda, più scura. E ladra». Insieme a lei scopriremo proprio questo primo incontro e la notte in cui la nostra protagonista ha capito – suo malgrado – di riuscire a vedere i fantasmi dei morti. Lo scopre conversando con il vicino Victor – da poco deceduto e confuso tanto quanto la sua amica vivente – ma ancor di più quando dal suo armadio escono i due scheletri Charles e Théophile.

Son due personaggi bizzarri: lavorano per la Morte e hanno il fondamentale dovere di raccogliere l’ultimo respiro degli esseri viventi, che vale come ticket d’ingresso per i Regni Silenziosi. Potrebbe sembrare una storia estremamente inquietante, ma sono gli stessi personaggi a creare un contrasto tra il contesto e l’anima profondamente ironica del volume. Charles e Théophile non sono infatti molto diligenti: non solo sono arrivati in ritardo alla morte di Victor, costretti dunque a rincorrere il suo ultimo respiro, ma finiscono per portare involontariamente Persefone alla corte della Morte con tutti i danni e gli incidenti del caso.

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Un pasticciaccio brutto – potremmo dire – non privo di una buona dose di comicità che emerge proprio dai dialoghi e dalle situazioni. Se la storia di Séverine Gauthier si muove a doppio filo tra tragedia e commedia, i disegni di Jérémie Almanza – dichiaratamente ispirati all’immaginario di Tim Burton – sono maestosi, inquietanti e opprimenti.

Riflessioni sulla morte e imperfezioni

A supporto di questo scrigno tetro, i capitoli sono inoltre divisi da pagine con citazioni sulla morte, aforismi di Théophile Gauthier, Victor Hugo, Boris Vian e Apollinaire. È chiaro che quella di Gauthier e Almanza vuole essere una riflessione sulla visione della morte, sul suo senso imprescindibile di fine ultima e di addio, ma nello stesso tempo I Regni Silenziosi racconta una storia ricca di calore umano. Il personaggio di Théophile, ad esempio, anche da scheletro non riesce a combattere la propria passione per l’alcol, mentre il povero Victor – alla ricerca del suo ultimo respiro – è disposto a sacrificare se stesso per salvare Persefone.

In realtà il volume non è conclusivo e sappiamo che Séverine Gauthier e Jérémie Almanza stanno già lavorando al secondo capitolo di questa storia: le avventure di Persefone e Victor sono quindi destinate a continuare. Nel mentre, le due autrici sembrano dirci non tanto che c’è vita dopo l’ultimo respiro, ma piuttosto che anche nella morte c’è umanità. E l’umanità è sempre splendidamente imperfetta: questo è il bello.

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