Inaugura il 20 marzo al NYX Hotel Milan (una delle sei proprietà italiane di Leonardo Hotels Central Europe, a due passi dalla stazione centrale di Milano) la mostra Home Bitter Home di AMO – Alessandro Monestiroli. Pubblicitario milanese prestato all’arte (Classe 1987), AMO ha una passione sfrenata per tutto quello che è pop. Home Bitter Home – Your Demotivation is our Motivation è un progetto in cui l’artista indaga, con lo strumento dell’insegna luminosa, la società della performance e della motivazione personale a tutti i costi, spesso fatta di frasi fatte, ma vuote di un vero significato.
In un mondo dominato dalle parole di incoraggiamento e dai mantra positivi, Monestiroli si interroga su cosa accadrebbe se decidessimo di abbracciare il lato oscuro della motivazione. «Cosa accadrebbe – si chiede AMO – se invece di volermi motivare a tutti i costi avessi deciso di de-motivarmi? Di ricordarmi ogni giorno che VERITÀ, AMORE, FIDUCIA e VIBRAZIONI POSITIVE sono solo parole, se non ci mettiamo in prima persona a cambiare noi stessi e le cose che ci girano attorno?». Da questa riflessione nasce Your Demotivation is our Motivation, una serie di opere che sfidano i cliché del pensiero positivo e invitano il pubblico a riflettere con ironia e dissacrazione sulla natura stessa della motivazione e del cambiamento personale.
Le insegne luminose di AMO
Utilizzando le insegne luminose, simboli iconici del consumismo e della cultura pop, Monestiroli trasmette un messaggio cinico e arbitrario in modo chiaro e senza tempo. «Semplicemente perché se devi urlare una verità cinica e arbitraria a qualcuno – spiega l’artista – tanto vale farlo nel modo più vistoso, colorato e senza tempo possibile». E cosa c’è di più affascinante e senza tempo di un’insegna luminosa? Sospesa tra il passato e il futuro, iconica, e sempre pronta a urlarti in faccia: «Andate a quel paese, voi e le vostre Good Vibes! Ma in una rassicurante e avvolgente luce rosa fenicottero».
La mostra organizzata negli spazi del Clash Bar offre uno sguardo critico e provocatorio sulla cultura contemporanea dell’ottimismo smodato, invitando il pubblico a interrogarsi sulle vere radici del cambiamento e dell’autenticità.