Inaugurata al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano la retrospettiva dedicata all’artista newyorkese Adrian Piper.
Dal 19 marzo al 9 giugno 2024, il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita la mostra Race Traitor, prima retrospettiva europea dopo oltre vent’anni dedicata all’artista Adrian Piper (1948, New York). L’allestimento ripercorre sessant’anni di carriera della vincitrice del Leone d’Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia 2015 grazie a importanti prestiti internazionali provenienti dai più prestigiosi musei del mondo. Tra questi, il MoMA e il Guggenheim di New York, il MoMA di San Francisco, l’MCA di Chicago, il MOCA di Los Angeles e la Tate Modern di Londra.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa mostra, risultato di un lavoro di ricerca e di indagine senza precedenti iniziato nel 2019, che colloca il PAC al centro della scena artistica internazionale”. Così l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, che aggiunge: “un’opportunità unica di immergersi nell’universo complesso e provocatorio di una delle artiste più influenti del nostro tempo. Ci invita a riflettere su temi fondamentali che plasmano la nostra società contemporanea”.
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Curata da Diego Sileo, la mostra è tra gli eventi principali di Milano Art Week (8 – 14 aprile 2024) ed è promossa dal Comune di Milano e prodotta dal PAC con Silvana Editoriale. Nel percorso, oltre cento opere – tra installazioni, video, fotografie, dipinti e disegni – dalle quali emerge l’analisi della “patologia visiva” del razzismo e l’immagine delle persone afroamericane determinata dalla società e dai tanti stereotipi diffusi.
Affermatasi come artista concettuale, minimalista e performer, Adrian Piper solleva domande spesso scomode sulla politica, sull’identità razziale e di genere. E chiede alle persone di confrontarsi con verità su se stesse e sulla società in cui vivono. Fulcro della sua pratica filosofica, artistica e attivista è il concetto di lotta permanente contro il razzismo, la xenofobia, l’ingiustizia sociale e l’odio. Non solo: in quanto artista donna e filosofa, il lavoro di Piper restituisce, inoltre, le esperienze relative al sessismo e alla misoginia subite. In questo senso dunque la sua ricerca ha ispirato intere generazioni di artiste contemporanee.
Le monografie e i talk dedicati
In occasione della mostra, si segnalano due pubblicazioni edite da Silvana Editoriale: un ampio volume monografico dedicato all’artista con testi inediti del curatore e di Hawa Allan, Peter Eleey, Agata Hofrichter, Lauren O’Neill-Butler, Vid Simoniti, Elvan Zabunyan. E la versione in italiano e inglese dell’autobiografia dell’artista Escape to Berlin: Travel Memoir (Fuga a Berlino. Memorie di viaggio).
Durante la Milano Art Week, inoltre, il PAC presenta il talk Being alone with the art of Adrian Piper con Vid Simoniti, autore di Artists Remake the World (Yale, 2023) e docente di Filosofia presso l’Università di Liverpool. In questo incontro, Simoniti analizza un tema importante nel lavoro di Piper: l’atto di essere soli con i propri pensieri. Sebbene, infatti, Piper sia nota soprattutto per la sua posizione antirazzista, si parlerà anche di come la sua arte e la sua filosofia abbiano molto da dire anche su alcuni dei problemi fondamentali della condizione umana. Come essere soli, essere con gli altri ed essere mortali.
L’esposizione è realizzata grazie a Tod’s, sponsor dell’attività annuale del PAC, e grazie a Limonta main sponsor della mostra. La programmazione del PAC è realizzata grazie anche al sostegno di LCA Studio Legale e al supporto di Vulcano.
Orari e biglietti della mostra
Da martedì a domenica 10−19.30 / Giovedì 10−22.30 (l’ultimo ingresso è un’ora prima della chiusura)
Lunedì chiuso
Festività: aperto 30 marzo, 1 e 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno
Biglietti: Intero € 8 / ridotto € 6,50/ ridotto speciale € 4 (esclusa prevendita)
In vendita online su vivaticket.it
Foto copertina: © Generali Foundation e Adrian Piper Research Archive (APRA) Foundation Berlin