Laika porta le sue opere in mostra presso il museo Serlachius, a Mänttä (Finlandia) nella collettiva ‘Maschere’ insieme a Man Ray e Picasso.
C’è anche Laika tra gli artisti in mostra al prestigioso museo Serlachius di Mänttä (Finlandia) in occasione della collettiva MASCHERE. Identità multiple dall’antichità all’arte contemporanea. La street artist espone, infatti, alcune delle sue opere insieme a quelle di artisti del calibro di Man Ray, Gino Severini, Pablo Picasso, Paul Gauguin e Ai Weiwei. L’allestimento, curato dalla storica dell’arte italiana Lorella Scacco, si apre l’11 maggio e sarà visitabile fino al 15 settembre 2024.
All’interno della percorso espositivo – dedicato al ruolo della maschera legata a identità, travestimento e protezione –, Laika espone quattro opere. La prima è Herd Immunity Is Bullshit (2020), che ritrae l’allora premier inglese Boris Johnson nel corpo di una pecora tenuto a distanza da tre ovini. Si tratta di una critica in merito alle sue politiche durante l’emergenza Covid.
La seconda scelta, ancora dedicata alla pandemia, è #Jenesuispasunvirus, che fu la prima al mondo sul tema. Laika, infatti, la realizzò prima che il contagio da Coronavirus fosse classificato come epidemia. #Jenesuispasunvirus critica i comportamenti razzisti nei confronti della popolazione cinese ritraendo la ristoratrice Sonia Hangzhou, simbolo della comunità cinese a Roma, mentre si protegge da un altro virus. Quello del razzismo e dell’intolleranza.
Si prosegue con Symptoms, dedicata all’ex premier brasiliano Jair Bolsonaro, che negli anni di governo ha messo in pericolo l’esistenza delle popolazioni indigene del paese. Il politico è raffigurato con accanto un indio (dei povos indígenas brasileiros) munito di mascherina che gli misura la temperatura e spera…
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La quarta e ultima opera, invece, è la più recente Self Portrait Against War, realizzata nel 2023, dedicata alla guerra tra Russia e Ucraina. L’artista questa volta rappresenta se stessa schierandosi in nome della pace per rivolgere un monito alle grandi potenze imperialiste affinché optino per la diplomazia.
Immagini da Ufficio Stampa