Arezzo omaggia Enrico Drigo Salvi con la mostra Dannato Vivere. Il musicista e cantautore della band Negrita da anni si occupa anche di arte e design e, negli anni, ha accumulato una grande quantità di progetti e opere. La mostra, inaugurata alla presenza dell’artista il 23 maggio presso la galleria comunale d’arte moderna e contemporanea di Arezzo, proseguirà fino al 2 giugno.
Una vasta selezione di disegni, dipinti, schizzi, diari di vita e di viaggio divengono lo strumento per narrare – con un segno immediato e vibrante – memorie e sensazioni, luoghi, donne e uomini anche casualmente incontrati. Nella quadreria al piano terra della Galleria Comunale di Arezzo architetture arabeggianti, campiture piene e calde di colore che disegnano alberi, scorci di città e volti stilizzati ma fortemente connotati, scene di bar sudamericani, il toro della Spagna, paesaggi marini minimali si susseguono e lasciano viaggiare lo sguardo e l’immaginazione del visitatore.
I primi lavori di Drigo
Ad accogliere l’osservatore all’ingresso della Galleria sono alcuni dei primi lavori dell’artista, che come pellicole intervallano le pareti d’entrata del museo, istantanee intimiste che, attraverso il colore a spray, leggono la realtà con forza ed energia, in maniera del tutto personale, già preannunciando lo sviluppo stilistico successivo, ancora più sintetico ed espressivo.
Un Dannato vivere in cui il colore fa la parte della vita e che lascia scoprire, nella produzione di Enrico Drigo Salvi, che tanto prende dalla simbologia e iconografia ispanica, l’importanza di quello che Garcia Lorca chiamava il duende, «potere misterioso che tutti sentono e che nessun filosofo spiega». Così, come nelle premesse del titolo della mostra – che è anche titolo di un testo di una canzone scritto da Drigo e firmata dai Negrita –, l’esperienza della vita si unisce a quella della mancanza: «Il duende … non giunge se non coglie possibilità di morte, se non sa che deve far la ronda alla sua casa, se non è sicuro di dover cullare quei rami che tutti portiamo e che non hanno, che non avranno consolazione» (F. García Lorca).
Dannato Vivere, la mostra di Enrico Drigo Salvi
Dannato Vivere si colloca nell’ambito del progetto Galleria Aperta – a cura di Alessandro Sarteanesi e Marco Pierini, organizzato dalla Fondazione Guido d’Arezzo e dall’associazione culturale Le Nuove Stanze, con il patrocinio del Ministero della Cultura e il sostegno economico di Magonza.
Il progetto Galleria Aperta propone nel museo comunale di Arezzo preposto all’arte moderna e contemporanea, due grandi mostre internazionali (Sergio Lombardo. Una programmatica differenza al primo piano della galleria e Giovanni Frangi. Le mille vite di Showboat al secondo, che saranno visitabili fino al 2 giugno), ed altre 5 esposizioni di artisti emergenti che si alternano al piano terra (Christian Cerrini, Luca Baldassari, Ivano Troisi, Bernardo Tirabosco, Enrico Drigo Salvi), all’interno di un vasto calendario di workshop, incontri, con l’obiettivo di offrire alla cittadinanza un nuovo modello di fruizione dell’arte contemporanea, che sia interattivo, coinvolgente, didattico e educativo.
Informazioni
Enrico Drigo Salvi. Dannato vivere
24 maggio – 2 giugno 2024
Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea – Piazza S. Francesco 4, 52100 Arezzo
Orari di apertura: mercoledì ore 15 – 19 | da giovedì a domenica ore 11 – 19
Aperto i festivi (11 – 19) e in caso di eventi speciali in calendario
Foto di Amilcare Incalza