Alla Galleria Borghese la prima mostra dedicata a un’artista contemporanea

La Galleria Borghese sceglie Louise Bourgeois per la sua prima mostra dedicata a un’artista contemporanea donna. Intitolata L’inconscio della memoria è anche la prima esposizione romana dell’artista franco-americana, tra le più influenti del secolo scorso. Al centro del percorso – allestito dal 21 giugno al 15 settembre 2024 – il contributo della Bourgeois alla scultura e il rapporto tra inconscio e metamorfosi.

Le opere esposte sollecitano la riflessione partendo dalla memoria personale dell’artista per arrivare a quella collettiva del museo pubblico. Le installazioni coinvolgono alcune sale del Museo, il padiglione dell’Uccelliera e il Giardino della Meridiana, luoghi che la stessa Louise Bourgeois aveva visitato nel corso della sua prima visita a Roma nel 1967.

© The Easton Foundation/Licensed by SIAE 2024 and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY. Ph.by A. Osio

Sono una ventina le opere che popolano gli ambienti, in dialogo con l’architettura del Casino Borghese e la collezione permanente in una varietà di forme, materiali e scale che raccontano vari stati emotivi.

Il tema della metamorfosi si sviluppa attraverso Janus Fleuri, Topiary e Passage Dangereux, la Cell più grande esposta nel Salone del Lanfranco. Ma cosa sono le Cell? Sitratta di involucri all’interno dei quali troviamo oggetti e forme scolpite a costruire vere e proprie scene tra passato e presente. “La mostra su Louise Bourgeois fin dal titolo insegue due aspetti molto significativi del percorso dell’artista: l’inconscio e la memoria”, spiega Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese.

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Galleria Borghese, memoria e metamorfosi

“Nella Galleria Borghese la conservazione della memoria del collezionista suo fondatore, Scipione Borghese, è per noi centrale”, prosegue. “Tutte le opere da lui raccolte raccontano la sua storia che è poi diventata la storia di uno dei musei più importanti al mondo. Le singole opere conservano la memoria dei loro autori e delle loro vite, a volte anche i loro ritratti nascosti […]. Bourgeois sembra invece non nascondersi, ma esporsi il più possibile, cercando di raccontare anche il suo inconscio, i livelli di coscienza che sono poco dicibili”.

© The Easton Foundation/Licensed by SIAE 2024 and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY. Ph.by A. Osio
© The Easton Foundation/Licensed by SIAE 2024 and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY. Ph.by A. Osio

“In questo rimando continuo fra memoria personale e collettiva, fra specchi e gabbie, risiede la forza estetica della mostra, che grazie alle opere della grande scultrice novecentesca attua la mise en abyme della collezione Borghese”, conclude Cappelletti. La mostra è accompagnata da un catalogo che include immagini delle opere della Bourgeois contestualizzate nella Galleria, e da una guida breve entrambe edite da Marsilio Arte.

Infine, in occasione della mostra, anche l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ospita un’opera dell’artista, allestita nel Salon de Lecture: No Exit, installazione formata da una scala incorniciata lateralmente da pannelli e da due grandi sfere situate alla sua base.

IMMAGINI Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria, Installation View, Galleria Borghese. All images are © The Easton Foundation/Licensed by SIAE 2024 and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY. Ph.by A. Osio