L’arte inclusiva di Fulvio Morella a Parigi per i Giochi Olimpici 2024: «I limiti non esistono»

Inaugurata a un mese dalle Olimpiadi di Parigi 2024, è in corso presso l’INJA di Parigi (Boulevard des Invalides) la mostra di Fulvio Morella Ailes de Mouette. Presentata dall’Institut National des Jeunes Aveugles e dall’Associazione italiana Cramum, la mostra testimonia l’arte inclusiva e multisensoriale dell’artista italiano secondo il quale l’arte e il bello sono “uno strumento per superare ciò che l’essere umano definisce come limite”.

Così il legno e altri materiali diventano opere che coinvolgono più sensi (vista, gusto, tatto e udito) per un’esperienza coinvolgente “dal limite all’infinito”. In particolare, la mostra parigina racconta l’invenzione del braille stellato, dopo il successo del ciclo di opere Blind Wood che comprende quadri-scultura in metallo e legno tornito. 

Foto ©Fulvio Morella Courtesy Cramun INJA

L’artista ha saputo trasformare in arte un semplice mezzo di comunicazione per non vedenti, conferendogli un valore estetico e morale universale. Così, nel braille stellato i puntini di questa scrittura diventano corpi celesti e nel cielo notturno Fulvio Morella riconosce messaggi inediti oltre l’umano.

Un’innovazione che Cramum e l’INJA di Parigi hanno apprezzato, commissionando all’artista una medaglia, Ailes de Mouette, per celebrare il bicentenario del braille in occasione delle Olimpiadi e Paraolimpiadi 2024.

“Sono molto onorato di essere nella casa del braille, accanto al Maestro Yan Pei-Ming, per raccontare insieme un’arte autenticamente inclusiva”, spiega Morella. “Il tatto è il senso che guida ogni scultore nelle varie fasi realizzative; io capisco quando un’opera è finita toccandola, non solo guardandola. Anche i miei occhi non possono tutto. Perché allora è così raro poter toccare un’opera? Come si possono capire le emozioni di un artista e la sua opera, se non si può viverla come lui l’ha intesa?”.

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E prosegue: “Da trent’anni creo opere che tutti possano toccare e vivere a modo loro. Poi è avvenuto l’incontro con il braille, attraverso un libro d’antiquariato acquistato casualmente e dedicato ai 100 anni dalla morte di Louis Braille. La sua vita e la sua genialità fin da bambino hanno cambiato il mio modo di vedere le cose. Ho studiato il braille come vedente, innamorandomi sempre di più. Quella carta bianca con quei punti ha un’espressività estetica e una raffinatezza che dovevo raccontare e valorizzare. Ho poi unito il braille al legno, alla stoffa, alle stelle e ora a una medaglia d’argento”.

Foto ©Fulvio Morella Courtesy Cramun INJA

“Grazie quindi, in ultima istanza, a Louis Braille, che mi ha cambiato la vita facendomi capire ancora una volta che i limiti non esistono e che bisogna avere il coraggio di raccontarlo”. conclude Fulvio Morella.

La medaglia Alies de Mouette nel dettaglio

Protagonista della mostra è la medaglia Ailes de Mouette (letteralmente Ali di gabbiano), che dà il nome all’intero progetto espositivo ed è stata realizzata in 22 esemplari in argento 999. Questo piccolo capolavoro dal design complesso e ricco di significati celebra la fusione tra arte, simbolismo e valori universali.

Il fronte della medaglia presenta la scritta Ali di gabbiano in braille stellato, che circonda cinque ellissi rappresentanti i cinque continenti, simili ai cerchi del logo olimpico. L’ellisse più interna forma la sagoma di un occhio, con un cerchio centrale a rappresentare l’iride mentre una stella è la sua pupilla. Questa stella, interpretata come punto singolo, ovvero la lettera “A” dell’alfabeto braille, simboleggia l’inizio di ogni cosa.

Foto ©Fulvio Morella Courtesy Cramun INJA

Tutte le forme circolari ed ellittiche sono caratteristiche distintive dell’artista, noto per la sua abilità tecnica nel lavorare la forma ovale, superando i limiti di questa tecnica. Anche sul retro della medaglia, infatti, campeggiano altre forme circolari che circondano la sagoma di un gabbiano, richiamando il capolavoro di Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston, simbolo di fraternità e superamento dei limiti. Sopra il gabbiano, un cielo stellato cela il motto dell’artista, “dal limite all’infinito”, in braille stellato.

L’artista ha progettato quest’opera intrecciando richiami filosofici e artistici. La relazione tra soggettività e universalità è centrale. Da un lato, la stella rappresenta l’io individuale; dall’altro, il gabbiano simboleggia l’aspirazione a volare oltre i limiti, verso l’infinito. Il gabbiano si sovrappone alla linea dell’orizzonte, dividendo il mare e il cielo stellato e custodendo del messaggio dell’opera. Un invito alla fratellanza, al cambiamento, al superamento del limite guardando oltre per raggiungere le stelle.

AILES DE MOUETTE
Mostra personale di Fulvio Morella
a cura di Sabino Maria Frassà e Stéphane Gaillard
26 giugno – 22 settembre
presso INJA – Institut National Des Jeunes Aveugles 56 Bd des Invalides, 75007 Paris
Mostra aperta al pubblico su appuntamento: accueil@inja.fr | +33 1 44 49 35 35
Promosso da CRAMUM & INJA

Foto ©Fulvio Morella Courtesy Cramum INJA