Il nuovo percorso espositivo permanente “Donazioni e Donatori” arricchisce il Museo Luigi Bailo di Treviso con importanti lasciti ai musei civici.
Il Museo Luigi Bailo di Treviso ha inaugurato la nuova sezione Donazioni e Donatori, un percorso espositivo permanente che si estende su sette nuove sale permettendo al pubblico di ammirare oltre 100 nuove opere, frutto di generosi lasciti ai musei civici. “Sono la testimonianza concreta – sottolinea il Sindaco di Treviso, Mario Conte – dell’amore che i trevigiani, ma non solo, hanno per i loro Musei e per la loro Città. Con queste sale diamo così conto alla comunità di una parte di questi tesori che fino ad oggi si trovavano nei depositi. E mostriamo altresì alcuni pezzi delle recenti acquisizioni”.
“La tradizione di destinare alle raccolte civiche i tesori artistici di famiglia – aggiunge il direttore dei musei civici, Fabrizio Malachin – è antica quanto il nostro Museo. La sua data di nascita coincide proprio con la donazione della raccolta di Margherita Grimaldi Prati nel 1851. Sul suo esempio molti altri donatori hanno consentito che le collezioni pubbliche incrementassero fino alla consistenza attuale: una tradizione che non si è mai interrotta”.
“Dedicare queste nuove sale idealmente a Donazioni e Donatori – evidenzia quindi Maria Teresa De Gregorio, assessore alla Cultura della Città di Treviso – significa anche omaggiare la generosità dei collezionisti. Dietro ogni donazione sta la scelta, la volontà, la generosità di uno o più donatori con le loro famiglie che, con il loro gesto, hanno voluto consegnare alla memoria collettiva opere che hanno amato e a lungo conservato in famiglia e in casa”.
Il percorso espositivo
Si comincia nella Galleria dell’Ottocento, ampliata con un ulteriore grande salone, che accoglie la preziosa raccolta di opere donate da Sante Giacomelli nel 1874. Tra i celebri esempi di romanticismo storico, spiccano i lavori di artisti come Vincenzo Abbati, Giuseppe Bernardino Bison, Ippolito Caffi, Natale e Felice Schiavoni, Rosa Bortolan, Pietro Paoletti ed Eugenio Moretti Larese. A completare l’allestimento, una serie di ceramiche artistiche dell’Ottocento realizzate dalla manifattura trevigiana Fontebasso.
La seconda sala è dedicata ai ritratti dei donatori, un omaggio a chi ha arricchito generosamente il patrimonio civico. Qui sono esposte raffigurazioni eseguite da Lino Selvatico e Guiscardo Sbrojavacca, oltre ai ritratti di Luigi Serena dei membri delle famiglie Provera e Lorenzon, senza dimenticare quelli di Dario Gobbi.
Quindi, una saletta è riservata agli autoritratti degli artisti protagonisti del Bailo. Tra questi, Luigi Serena, Guglielmo Ciardi, Antonio Carlini, Giovanni Apollonio, Guido Cadorin. E ancora, Giovanni Barbisan, Renato Nesi, Sante Cancian, Aldo Voltolin, Toni Benetton. Tra le nuove acquisizioni, due sale sono dedicate rispettivamente a una selezione di ceramiche trevigiane di primo Novecento Ceramiche E. Lazzar di ispirazione Liberty e a un nucleo di sculture giovanili di Arturo Martini.
Segue una sala che ospita opere di una generazione di scultori del Novecento, tra cui Umberto Feltrin, Alfiero Nena, Toni Benetton e Ugo Arvedi. Il percorso continua poi con una sezione di opere realizzate da Nino Springolo, Giovanni Barbisan e Giovan Battista Canal insieme ad altri artisti degli anni Trenta. Si tratta di artisti esponenti del Gigantismo dell’arte testimoniato anche dalle opere di Achille Funi e dai bozzetti per il Monumento ai Caduti di Treviso.
A conclusione del percorso, dipinti e opere di Carmelo Zotti e Renato de Giorgis, provenienti da recentissime donazioni alle collezioni cittadine.
Immagini da Ufficio Stampa