Fino al prossimo 6 ottobre MASI Lugano ospita la ricchissima mostra monografica dedicata ad Alexander Calder.

Il MASI Lugano sta ospitando Calder. Sculpting Time, la mostra monografica più completa mai dedicata ad Alexander Calder da un’istituzione pubblica svizzera negli ultimi cinquant’anni. Calder, artista che ha rivoluzionato la scultura introducendo il movimento in questa forma d’arte tradizionalmente statica, ha saputo estendere il medium scultoreo oltre il visivo, abbracciando la dimensione temporale.

Ed è proprio questo aspetto che la mostra, arricchita da oltre 30 capolavori provenienti da importanti collezioni pubbliche e private internazionali, racconta con il suo allestimento. Calder. Sculpting Time indaga, infatti, l’impatto trasformativo dell’artista, mettendo in luce il suo sviluppo di un linguaggio scultoreo innovativo durante gli Anni Trenta e Quaranta.

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Veduta dell’allestimento “Calder. Sculpting Time,” MASI Lugano, S vizzera. Foto Luca Meneghel © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York da Ufficio Stampa

Per questo, l’esposizione è concepita come uno spazio aperto e privo di pareti permettendo ai visitatori di ammirare le prime astrazioni (o sphériques) di Calder, insieme a una selezione di mobiles, stabiles e standing mobiles di varie dimensioni.

Tra le opere esposte, anche le constellations, termine coniato da Marcel Duchamp e James Johnson Sweeney per descrivere le sculture in legno e filo metallico realizzate nel 1943.

Calder si affermò nell’avanguardia parigina dopo il trasferimento a Parigi nel 1926, periodo in cui creò il rivoluzionario Cirque Calder e iniziò a realizzare ritratti in filo metallico privi di massa. Dal 1930, la sua opera si orientò decisamente verso l’astrazione, come testimoniano le sculture non oggettive denominate densités, sphériques, arcs e mouvements arrêtés.

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Veduta dell’allestimento “Calder. Sculpting Time,” MASI Lugano, S vizzera. Foto Luca Meneghel © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York da Ufficio Stampa

La mostra celebra questo snodo cruciale con opere come Croisière, dove fili sottili delineano volumi curvilinei con sfere dipinte in bianco e nero, scolpendo il movimento in un’azione priva di peso e massa.

Le opere più iconiche in mostra

Tra le opere più innovative di Calder si ricordano senza dubbio i mobiles, termine coniato da Duchamp, ovvero sculture cinetiche che reagiscono all’ambiente circostante. Tra i capolavori esposti al MASI Lugano, si può ammirare Eucalyptus (1940) che debuttò alla Pierre Matisse Gallery di New York. “Muovendosi liberamente e interagendo con l’ambiente circostante, sembra dare forma all’aria. – spiegano le curatrici Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge – cambia continuamente, giocando con il tempo”.

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Ma vi sono anche altri mobiles come Arc of Petals (1941) e Red Lily Pads (1956), esposti di fronte a una grande vetrata che offre una vista suggestiva sul lago. Queste opere rispondono ai cambiamenti dell’aria e della luce, vibrando nell’imprevedibilità del tempo. “Calder ha creato organismi metallici che possiedono le qualità della leggerezza e della varietà in forme biomorfiche sottili. – proseguono le curatrici – Sono allo stesso tempo resistenti e fragili, dinamici ed estetici, solidi e ipersensibili”.

E ancora, ecco gli stabiles di Calder, come Untitled (circa 1940) e Funghi Neri (1957) che mostrano variazioni spettacolari di scala. Non mancano, infine, sculture astratte della serie constellations realizzate con fili metallici e legno, appese a parete.

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Veduta dell’allestimento “Calder. Sculpting Time,” MASI Lugano, S vizzera. Foto Luca Meneghel © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York da Ufficio Stampa

“L’eredità di Calder perdura non solo nella presenza fisica delle sue opere, ma anche nel profondo impatto del suo lavoro”, concludono  Carmen Giménez e Ana Mingot Comeng. “Ha cambiato il modo in cui percepiamo e interagiamo con la scultura. Il suo contributo alla storia dell’arte si estende ben oltre l’uso innovativo di materiali e l’impiego di nuove tecniche, catturando la sottile essenza di momenti fugaci. Confrontarsi con questa dimensione temporale è l’obiettivo di questa mostra”.

Calder. Sculpting Time è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale in tre edizioni (italiano, inglese e tedesco), con saggi delle curatrici e una selezione di testi storici. La realizzazione della mostra è resa possibile grazie alla Fondazione Favorita.

Informazioni utili

Calder.
Sculpting Time

5 maggio – 6 ottobre 2024
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede LAC (Piazza Bernardino Luini 6)
A cura di Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge

Vedute dell’allestimento Calder. Sculpting Time” MASI Lugano, Svizzera.
Foto Luca Meneghel © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York da Ufficio Stampa

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