La Collezione Olgiati di Lugano annuncia per l’autunno 2024 una mostra che mette a confronto due maestri del Nouveau Réalisme.

La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati di Lugano inaugura la stagione autunnale 2024 con la mostra Yves Klein e Arman. Le Vide et Le Plein, un progetto espositivo dell’architetto Mario Botta innovativo che, per la prima volta, mette a confronto due dei più celebri artisti del Nouveau Réalisme. Yves Klein (Nizza, 1928 – Parigi, 1962) e Arman (Nizza, 1928 – New York, 2005), entrambi nativi di Nizza e compagni d’arte durante la gioventù, sono stati infatti figure chiave nell’arte europea e internazionale, protagonisti di un’epoca di straordinaria innovazione creativa.

Yves Klein Anthropométrie sans titre
Yves Klein, Anthropométrie sans titre, (ANT 7) 1960 ca
Pigmento puro e resina sintetica su carta 102×73 cm
Collezione privata
© Succession Yves Klein / 2024, ProLitteris, Zürich da Ufficio Stampa

La mostra, curata da Bruno Corà e realizzata in collaborazione con la Fondazione Yves Klein di Parigi, offre un intrigante faccia a faccia tra sessanta opere dei due artisti, esplorando i temi antitetici e complementari de Le Vide e Le Plein. Pieno e Vuoto dialogano, infatti, tra loro in un confronto che attraversa epoche, culture e discipline diverse, dalla fisica alla filosofia, dalla poesia all’immaginario popolare.

Da una parte per Yves Klein, il Vuoto rappresenta una qualità spaziale e poetica, un’immaterialità ispirata dalla filosofia Zen, che permea tutta la sua produzione artistica. Dall’altra, Arman utilizza il concetto di Pieno per esaltare l’oggetto prodotto industrialmente, moltiplicandone la presenza fisica fino a raggiungere la saturazione.

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Un confronto tematico che venne esemplificato attraverso due iconici eventi artistici. Nel 1958, Klein, con la sua storica mostra Le Vide alla galleria di Iris Clert a Parigi, svuotò completamente gli spazi espositivi, creando un ambiente che richiama la ‘stanza del tè’ giapponese, la sukiya. Due anni più tardi, nella stessa galleria, Arman rispose con un’operazione opposta: riempì, infatti, lo spazio di detriti, oggetti e vecchi mobili, trasformando la galleria in una vetrina osservabile solo dall’esterno.

Arman Premier portrait
Arman
Premier portrait – robot d’Yves Klein, le Monochrome 1960
Oggetti in una scatola di legno e plexiglass 76×50×12 cm
Collezione privata
© Arman Studio Archives New York / 2024,
ProLitteris, Zürich da Ufficio Stampa

“Klein con Le Vide opera un’innovativa contaminazione tra la cultura orientale e quella occidentale, aprendo un nuovo capitolo della sensibilità verso la realtà”, spiega il curatore Bruno Corà a proposito di Le Vide et Le Plein. Al contrario, “Arman, con l’accumulazione di oggetti e rifiuti della realtà urbana sembra voler enfatizzare l’importanza dell’oggetto e il processo della quantificazione produttiva, portandolo alle estreme conseguenze della saturazione, quasi profetizzando le società consumistiche e del surplus dell’intero Occidente, e non solo”.

In occasione della mostra, verrà pubblicato un catalogo bilingue (italiano-inglese) edito da Mousse Publishing. Il volume includerà un’introduzione di Giancarlo e Danna Olgiati, un saggio storico-critico-scientifico di Bruno Corà, un contributo di Tobia Bezzola, Direttore del MASI di Lugano, un dialogo tra Bruno Corà e Mario Botta, nonché apparati bio-bibliografici e schede delle opere a cura di Aldo Iori.

Yves Klein e Arman
Le Vide et Le Plein
22 settembre 2024 – 12 gennaio 2025
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
A cura di Bruno Corà
Progetto allestimento di Mario Botta

Immagini da Ufficio Stampa

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