Gagosian presenta diciotto opere inedite di Helen Frankenthaler che raccontano l’evoluzione artistica negli ultimi anni della sua carriera.
Sarà inaugurata a Roma, presso la galleria Gagosian, il prossimo 30 settembre la mostra Helen Frankenthaler: Painting on Paper 1990–2002. In esposizione diciotto opere su carta di grandi dimensioni realizzate negli ultimi anni di attività dell’artista, molte delle quali mai esposte al pubblico. Frankenthaler (1928–2011) è stata una delle artiste più influenti della sua generazione e nell’ultimo decennio della sua carriera, proprio la carta è diventata il supporto principale per la sua espressione artistica.
Non a caso era lei stessa a dichiarare, nel 1996: “Ho sempre dipinto su carta, ma non pensavo di poterla elevare al formato delle mie tele… Questa è stata un’evoluzione fondamentale per me”. Le opere in mostra testimoniano, infatti, la sperimentazione materica e compositiva della carta, rivelando nuove combinazioni cromatiche e gesti pittorici inediti su una superficie più liscia rispetto alla tela.
Allargando lo sguardo, nel corso della sua carriera, l’artista ha integrato pennellate dense e applicazioni di pigmento alla sua celebre tecnica del soak-stain, che aveva sviluppato negli Anni Cinquanta e che ha continuato a caratterizzare le sue opere successive. Con l’avanzare dell’età, poi, Helen Frankenthaler ha spostato il processo creativo dal pavimento a grandi tavoli con un crescente interesse per l’incisione.
La mostra a Roma
La mostra offre una panoramica della varietà di approcci che Frankenthaler ha introdotto nella pittura su carta. E rivelano una grande varietà di linee fluide, che talvolta definiscono contorni netti e altre volte si dissolvono senza confini. Da Santa Fe XIII (1990) e New Mexico (1995) – astrazioni ispirate ai paesaggi del sud-ovest americano – a End of Summer (1995) che evoca un paesaggio estivo illuminato dal sole.
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Tra le opere più espressive degli ultimi anni, White Owl (2002) si distingue per le sue ombre scure e la luminosità stratificata. Mentre Contentment Island (2002), ispirata al quartiere costiero del Connecticut dove Frankenthaler si trasferì nel 1997, mostra una diffusione liquida di turchesi e blu che evocano il mare e il cielo.
Parallelamente alla mostra romana, dal 27 settembre Palazzo Strozzi a Firenze ospiterà la mostra Helen Frankenthaler: Dipingere senza regole, visitabile fino al 26 gennaio 2025. È la più importante retrospettiva mai realizzata in Italia sull’artista, con trenta dipinti che ripercorrono la sua carriera, insieme a opere di artisti contemporanei che ne hanno condiviso l’influenza e le sinergie.
Oltre al catalogo illustrato con un saggio della curatrice e storica dell’arte Isabelle Dervaux, in autunno, Gagosian e la Fondazione Helen Frankenthaler pubblicheranno una nuova edizione ampliata e aggiornata della monografia Frankenthaler di John Elderfield. La pubblicazione, originariamente edita nel 1989, è stata arricchita per coprire l’intera carriera dell’artista e include oltre 300 riproduzioni a colori, molte delle quali mai pubblicate prima, oltre a più di 100 illustrazioni e fotografie documentarie.
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