Esplorazione delle intersezioni tra libro, pietra e memoria nella prima personale di Marco Cordero alla Nuova Galleria Morone di Milano, dal 19 settembre al 9 novembre.
Nuova Galleria Morone si prepara a ospitare Una pietra sopra, prima personale di Marco Cordero negli spazi della galleria, accompagnata da un testo critico a cura di Paul Ardenne. La mostra intende esplorare le profonde intersezioni tra scultura, testo e memoria, con il libro come protagonista. Cordero, infatti, trasforma libri veri, scavandoli, bruciandoli e strappandoli dalla loro funzione originale, per farli diventare organismi viventi.
In questo processo, il libro si evolve in un assemblaggio vitale di materie. Così, l’artista lega il destino dei suoi libri a elementi naturali come la roccia, la pietra e il marmo, creando ibridi sorprendenti: libri che diventano rocce e rocce che assumono la forma di libri. Proprio questi ibridi trovano accoglienza negli spazi della galleria in modi diversi. Alcuni sono sospesi per ricostituire uno skyline, altri posizionati sul pavimento, altri ancora combinati con elementi architettonici come colonne di pietra.
Una pietra sopra diventa, quindi, occasione per dimenticare e andare oltre, ma stimolo a preservare, proteggere e conservare. Le opere di Cordero, cariche di simbolismo, si manifestano come zone aperte in cui i libri, ormai quasi illeggibili, diventano materia espressiva. I titoli evocativi delle opere suggeriscono le infinite sfumature e ambiguità del linguaggio.
Marco Cordero, nato a Roccavione nel 1969 e attivo principalmente a Torino, indaga, sin dagli anni ‘90, le narrazioni (possibili e impossibili) che l’essere umano costruisce per relazionarsi con lo spazio architettonico. Le sue opere sono state esposte in fondazioni, gallerie private e musei in Italia e all’estero.
Immagini da Ufficio Stampa