Per la sesta edizione di Furla Series, Fondazione Furla e Galleria d’Arte Moderna di Milano (GAM) presentano Converging Figures, la prima mostra personale in Italia dell’americana Kelly Akashi. Curato da Bruna Roccasalva, il progetto espositivo è stato concepito appositamente per dialogare con gli spazi e la collezione della GAM attraverso una riflessione sui concetti di tempo e transitorietà in forme scultoree uniche.
Nata a Los Angeles da una famiglia di origini giapponesi, Akashi è nota per l’approccio concettuale unito a una straordinaria abilità manuale e una profonda conoscenza dei materiali. Originariamente formata come fotografa analogica, Akashi ha scoperto nella scultura un mezzo altrettanto potente per catturare il tempo e le sue trasformazioni. L’artista ha, così, iniziato a lavorare materiali come cera, bronzo e vetro, plasmando sculture che rappresentano elementi naturali. Quali piante, fiori e parti del corpo umano.
Le sue opere riflettono nel complesso su temi universali come l’impermanenza del mondo naturale e la transitorietà del corpo. E stimolano lo spettatore a riconsiderare il suo rapporto con il tempo e la natura.
Un percorso immersivo: giochi di specchi, riferimenti storici e dettagli architettonici
La mostra milanese si sviluppa attorno al tema della “riflessione”, esplorato attraverso sculture che dialogano con l’architettura e i capolavori della collezione della GAM. Così, le opere di Akashi, realizzate con tecniche complesse e materiali specchianti, si inseriscono armoniosamente negli spazi del museo, creando un continuo gioco di rimandi visivi e concettuali.
Il titolo prende spunto dall’opera omonima (2019) che apre l’esposizione, rappresentando il tema centrale e anticipando gli sdoppiamenti e i giochi di specchi che caratterizzano l’intera mostra. Elemento chiave dell’opera è la candela in cera, ricorrente nella produzione dell’artista e simbolo della sua transizione dalla fotografia alla scultura.
Le opere esposte offrono un riflesso del contesto storico e architettonico della GAM. Tra queste, Merletto Ritratto (2024) e La lettrice (2024), in vetro soffiato e bronzo, stabiliscono un dialogo diretto con i capolavori del museo, riproducendo dettagli di dipinti e sculture storiche. Ad esempio, Merletto Ritratto è ispirato al prezioso merletto nell’abito della Contessa Antonietta Negroni Prati Morosini, ritratta da Francesco Hayez (1871-1872).
Allo stesso modo, La lettrice richiama l’opera omonima di Federico Faruffini (1864-1865) attraverso una mano in bronzo e oggetti in vetro. Un altro esempio di riflessione simbolica è la corona di fiori in vetro borosilicato di Parnassus Garland (2024), che rimanda alle decorazioni della Sala del Parnaso.
LEGGI ANCHE: — Luci d’Artista, a Torino tornano le installazioni luminose
La mostra si chiude con Mirror Complex (Villa Reale) (2024), una scultura in cui lo specchio diventa il protagonista, sintetizzando i vari meccanismi di riflessione attivati nel percorso espositivo. Le fotografie scattate da Akashi a Villa Reale, trasformate in superfici riflettenti, amplificano la fusione tra dimensioni reali e virtuali, condensando il concetto di fissità temporale e flusso costante.
Donne e cultura contemporanea
La mostra fa parte di Furla Series, progetto avviato nel 2017 dalla Fondazione Furla per promuovere l’arte contemporanea attraverso collaborazioni con importanti istituzioni italiane. Sin dal suo esordio, il progetto ha messo in luce il contributo delle donne nella cultura contemporanea, offrendo una piattaforma per artisti femminili di rilievo internazionale.
FURLA SERIES
KELLY AKASHI. Converging Figures
a cura di Bruna Roccasalva
13 settembre – 8 dicembre 2024
Promossa da Fondazione Furla e GAM – Galleria d’Arte Moderna, Milano
Immagini: Furla Series / Kelly Akashi. Converging Figures, 2024. Installation view of the exhibition promoted by Fondazione Furla and GAM – Galleria d’Arte Moderna, Milan.
Ph. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione Furla