Oltre all’esposizione dedicata a Munch (qui i dettagli), fino al 2 febbraio 2025 Palazzo Reale a Milano ospita la mostra Picasso lo straniero. Un percorso inedito che esplora l’opera di Pablo Ruiz Picasso a cinquant’anni dalla sua scomparsa e racconta l’artista attraverso la prospettiva del suo stato di immigrato in Francia, paese che lo accolse ma anche lo censurò e rifiutò.
L’allestimento propone oltre 90 opere, tra cui dipinti, disegni, lettere, fotografie e video, provenienti principalmente dal MNPP e da altri musei di Parigi. Il tutto per invitare anche a una riflessione profonda sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza e del rapporto con l’altro, in dialogo con il percorso biografico e artistico del maestro spagnolo.
Nato a Malaga nel 1881, Picasso si trasferì a Parigi nel 1904, dove si affermò come leader dell’avanguardia cubista. Nonostante il suo immenso successo, la Francia non gli concesse mai la cittadinanza. Per di più, lo vide come uno straniero pericoloso: nel 1901 venne addirittura schedato per errore come anarchico. E nel 1940, la sua richiesta di naturalizzazione venne respinta, proprio mentre il nazismo si avvicinava pericolosamente al paese.
La mostra traccia dunque il percorso artistico e personale di Picasso, esaminando come la sua condizione di immigrato influenzò radicalmente la sua arte. Tra le opere esposte, La lettura della lettera (1921) evidenzia l’importanza delle amicizie e dei legami che Picasso costruì nel tempo, forse proprio a causa della sua fragilità come straniero. La piccola gouache Gruppo di donne (1901), invece, realizzata nei primi mesi a Parigi, presenta figure intense e violente, immerse nella vita quotidiana dei quartieri più poveri della città, testimonianza del forte impatto che la metropoli francese ebbe sull’artista.
“La mostra Picasso lo straniero rappresenta un’occasione straordinaria per riflettere non solo sull’opera di uno dei più grandi artisti del Novecento, ma anche sulle dinamiche storiche e sociali che hanno influenzato la sua vita e il suo percorso creativo”. Così Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano. “L’approccio innovativo di questa esposizione ci invita a riscoprire Picasso sotto una nuova luce, quella dell’uomo, oltre che dell’artista, segnato dall’esperienza dell’essere straniero”.
Il percorso espositivo, organizzato cronologicamente dal 1900 al 1973, offre una visione completa dell’artista, concentrandosi sulle sue esperienze personali e su come queste abbiano plasmato la sua pratica artistica. A corredo della mostra, il catalogo edito da Marsilio Arte, che si apre con una sezione introduttiva dedicata agli interventi istituzionali e curatoriali, oltre a un contributo dello scrittore Niccolò Ammaniti. Il volume è arricchito da schede descrittive delle opere esposte, documenti e illustrazioni, che mettono in luce la condizione di Picasso come ‘straniero’ in Francia
Promossa dal Comune di Milano – Cultura, la mostra nasce da un’idea originale di Annie Cohen-Solal, autrice di Picasso. Una vita da straniero e curatrice scientifica dell’esposizione. Inoltre, il progetto è realizzato con il sostegno del Musée National Picasso-Paris (MNPP), che ha fornito la maggior parte delle opere in prestito, e grazie al contributo del Palais de la Porte Dorée – Musée National de l’Histoire de l’Immigration, oltre alla Collection Musée Magnelli Musée de la céramique di Vallauris. Alla curatela si aggiunge il contributo speciale di Cécile Debray, presidente del MNPP.
In parallelo alla mostra milanese, è già in corso a Palazzo Te di Mantova, fino al 6 gennaio 2025, Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza, in dialogo con gli affreschi di Giulio Romano. L’esposizione comprende circa 50 opere del maestro – disegni, documenti, sculture e dipinti –, alcune esposte per la prima volta in Italia. È disponibile un biglietto ridotto per chi visita entrambe le mostre.
Immagini © Succession Picasso by SIAE 2024. Foto di Vincenzo Bruno da Ufficio Stampa