‘Italia Sessanta: Arte, moda e design dal Boom al Pop’, un decennio in mostra

Ultimi giorni per visitare Italia Sessanta. Arte, moda e design. Dal Boom al Pop allestita presso Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia. Organizzata dall’ERPAC FVG (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) e curata da Carla Cerutti, Enrico Minio Capucci, Raffaella Sgubin e Lorenzo Michelli, la mostra celebra uno dei decenni più rivoluzionari della storia italiana. Un periodo in cui l’arte, il design e la moda hanno saputo cogliere i mutamenti sociali e politici. Per trasformarli in un nuovo linguaggio visivo e funzionale.

Gli anni Sessanta, infatti, rappresentano per l’Italia un’epoca di intensi cambiamenti. In questo decennio si sviluppano nuove forme di espressione e si affermano modalità di vita diverse circa il modo di abitare, lavorare, vestire e trascorrere il tempo libero. Ma sono anche gli anni delle grandi alluvioni di Firenze e Venezia, delle rivolte studentesche del 1968 e del ‘69, e della conquista dello spazio.

Foto di Luigi Vitale da Ufficio Stampa

E mentre a Milano nasce il Salone del Mobile, fioriscono sperimentazioni senza precedenti nel design e nella moda, segnando il trionfo delle materie plastiche. Coloratissime, versatili e delle forme originali. Sono anni di rivoluzioni in cui icone come il mangiadischi portatile, che diffonde la musica in ogni luogo, diventano simboli di una libertà culturale e tecnologica che diventa globale.

Moda, arte e design iconico

Italia Sessanta è un vero e proprio viaggio attraverso il cuore del decennio. Ad accogliere i visitatori, una Ferrari 275 GTB del 1965, autentico emblema del design automobilistico italiano e, in immagine, una Lamborghini Miura, altrettanto iconica. Simboli dell’eccellenza tecnica e stilistica, rappresentano una celebrazione della creatività Made in Italy. Curata con attenzione ai dettagli e ricca di riferimenti culturali, la mostra offre uno sguardo appassionante e multidisciplinare su un periodo irripetibile della nostra storia recente.

I curatori hanno scelto di esplorare il decennio da prospettive complementari, riunendo design, moda e arte in una narrazione continua. Nel 1964, la Biennale di Venezia sancisce ufficialmente la Pop Art, mentre il Radical Design impone una visione in cui l’invenzione poetica supera la mera funzionalità. La mostra si apre alle nuove figurazioni e alle forme influenzate dal Pop e dall’Op, con materiali e tecnologie innovative che si diffondono da Milano e Roma fino alle periferie, portando originalità e avanzate sensibilità in tutta Italia.

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Tra gli oggetti in mostra spiccano icone del design italiano come il telefono Grillo e la radio TS 502 di Zanuso e Sapper. Così come i televisori Brionvega e la macchina da scrivere Valentine disegnata da Ettore Sottsass per Olivetti. Anche la moda riflette la vitalità di questi anni: abiti come il Pigiama Palazzo di Irene Galitzine, le creazioni di Valentino, Capucci, Missoni, Pucci e accessori firmati Ferragamo, Gucci e Roberta di Camerino rappresentano l’evoluzione dell’eleganza e dello stile italiano.

Non mancano, poi, le innovative sperimentazioni plastiche di Getulio Alviani e Germana Marucelli, che arricchiscono il panorama della moda e raccontano la contaminazione tra Pop, Op e nuove tecnologie. E l’esposizione non si limita all’Italia: una sezione è dedicata alla Britaly, in cui la British Invasion porta in Italia l’influenza della cultura britannica. Musicisti e artisti inglesi, attratti dal nostro Paese, vi importano idee fresche e all’avanguardia, tra cui la chitarra Rocket, disegnata da Oliviero Pigini per la band inglese The Rokes.

Foto di Pierluigi Bumbaca da Ufficio Stampa

Informazioni e altri dettagli utili

La mostra è aperta fino al 17 novembre dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00, con ingresso gratuito ogni prima domenica del mese. I biglietti sono in vendita secondo le seguenti categorie di prezzo:

  • Biglietto intero: 6 euro
  • Biglietto ridotto: 3 euro (valido per giovani tra i 18 e i 25 anni, gruppi di almeno 10 persone, nuclei familiari con minorenni, soci Coop, Cec e FAI).

Curato da Roberto Festi, l’allestimento offre un percorso immersivo che riporta i visitatori nell’atmosfera vibrante del decennio. Il progetto grafico è curato da Studio Polo 1116, con Sergio Brugiolo e Chiara Romanelli, e un volume della mostra, edito da Antiga Edizioni, completa l’esperienza.

Immagini da Ufficio Stampa