Il collettivo internazionale teamLab, nel MoonFlower Sagaya Ginza, gioca con la digital art e l’alta cucina, creando nuovi mondi.

A Tokyo – nel cuore della frenetica capitale giapponese – c’è un ristorante unico nel suo genere, che fonde il mondo dell’alta cucina con l’arte digitale: è il MoonFlower Sagaya Ginza, dove il collettivo teamLab lavora ogni piatto come se fosse un microcosmo che prende vita generando immagini nello spazio circostante. Le immagini interagiscono con quelle originatesi dalle pietanze dei commensali, e l’esperienza immersiva è indimenticabile.

Il MoonFlower Sagaya Ginza a Tokyo

Come si legge sul sito del ristorante, «quando un piatto viene posizionato sul tavolo, il mondo contenuto nel piatto viene liberato, dipanandosi sul tavolo e nell’ambiente circostante». In questo modo, si crea un nuovo mondo, «ancora più grande», e ogni piatto si connette a sua volta agli altri piatti sulla tavola. Un esempio può essere il modo in cui un uccello liberato da una pietanza finisce per poggiarsi sul ramo venutosi a creare dall’universo di un altro piatto. Inoltre, la digital art viene influenzata anche dallo stesso comportamento dei commensali. «Se sei fermo – si legge sempre sul sito – un uccellino potrebbe posarsi sulla tua mano, ma se ti muovi potrebbe scappare all’improvviso». Dietro tutto ciò c’è un uso sapiente dell’Intelligenza Artificiale e l’obiettivo ultimo è quello di creare sulla tavola un mondo infinito, in continuo cambiamento.

Dietro al MoonFlower Sagaya Ginza c’è il collettivo artistico internazionale teamLab, che esplora le connessioni tra arte, sienza, tecnologia e natura. Non solo artisti – dunque – ma anche ingegneri, programmatori, esperti di animazione, matematici e architetti. «Per esplorare il mondo che ci circonda – dichiarano – le persone si separano in entità indipendenti con barriere che li distinguono. teamLab vuole superare queste barriere per percepire il mondo e la relazione tra noi stessi e il contesto, così come la continuità del tempo. Ogni cosa esiste in una continuità lunga, fragile, libera e miracolosa».

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Il collettivo ha già esposto a New York, Parigi, Londra, Melbourne e Pechino (tra le tante città), ma vanta anche mostre permanenti. Tra queste, teamLab Borderless e teamLab Planets a Tokyo, teamLab Borderless Shanghai e teamLab SuperNature Macao. Sul sito trovate gli aggiornamenti su tutte le mostre attualmente in corso (e permanenti) di teamLab.

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