Legni Preziosi, Raffaele Casciaro: «Tre momenti della storia della scultura»

Fino al prossimo 18 dicembre, il Museo Castromediano – Pinacoteca Antonio Cassiano di Lecce ospita in anteprima assoluta Legni Preziosi, mostra dedicata a tre sculture votive in legno policromato. Le opere, risalenti al periodo barocco e recentemente restaurate, aprono un varco tra arte, storia e spiritualità, offrendo uno sguardo inedito sull’identità artistica del Sud Italia.

Un tempo custodite nei monasteri di clausura delle Benedettine di Lecce e delle Clarisse di Nardò, le statue sono per la prima volta esposte al pubblico. Grazie all’intervento del centro interdisciplinare M.O.S.A.I.C., questi pezzi sono stati restituiti al loro splendore originario, rivelando i colori e le dorature tipiche della maestria barocca. “Certamente il restauro ha rivelato una raffinatezza sia nell’intaglio sia nella decorazione pittorica”, spiega il professor Raffaele Casciaro, storico dell’arte.

Le tre statue in mostra come documento di arte e religiosità

Si tratta dell’opera di una bottega della capitale, che cronologicamente segue l’ECCE HOMO delle Benedettine di Lecce che si presentava pesantemente dipinta”, prosegue l’esperto. “Le circostanze documentarie sono state più favorevoli perché c’è la dedica sul basamento alle spalle della badessa. La sorpresa è stata trovare all’interno, grazie alla TAC, una firma dello scultore intorno a un omaggio votivo, un sigillo come fosse una raccomandazione della sua anima.

In mostra anche una statua di Sant’Onofrio, sempre dalle Benedettine di Lecce. “Si presentava piuttosto impoverito nel suo aspetto – racconta ancora il professor Casciaro. – Con la politura ha rivelato una policromia elegantissima che esalta un’anatomia perfetta e una grandissima padronanza della resa del corpo umano. Il lavoro bibliografico, archivistico e filologico rimane fondamentale per risalire alla paternità del opere. La rilevanza delle tre queste opere nel panorama della statuaria sacra meridionale è data dal fatto che sono rappresentative a livello alto di tre momenti diversi della storia della scultura.

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Una triplice testimonianza, dunque, che racconta arte e devozione dal primo Seicento(“una fase molto devota”, osserva lo storico) al primo Settecento, con “un’opera che regge il confronto con la migliore statuaria barocca del viceregno di Napoli”. Da qui l’entusiasmo per l’esposizione a Lecce, per cui Casciaro dichiara che “siamo particolarmente orgogliosi di poterla finalmente mostrare al pubblico”.

Immagini da Ufficio Stampa