Dal 3 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025, le sale di Palazzo Reale accolgono SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche, esposizione unica che riunisce oltre ottanta opere d’arte confiscate alla criminalità organizzata e ora restituite alla collettività. Tra i nomi di spicco, Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Andy Warhol, Keith Haring, Lucio Fontana e molti altri protagonisti del panorama artistico moderno e contemporaneo.
Le loro opere, confiscate dalla pubblica autorità, sono dunque esposte per la prima volta in un progetto di alto valore culturale e sociale. La mostra, organizzata dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura e dall’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC), punta a sensibilizzare le nuove generazioni sul valore della legalità, unendo arte e riscatto sociale.
Non una semplice mostra
L’iniziativa si colloca all’interno del progetto Arte per la cultura della legalità, realizzato con il Comune di Milano e la Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno. “Siamo orgogliosi – ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi – di contribuire a questa importante iniziativa. La mostra SalvArti è molto più di una semplice esposizione di opere confiscate. È un segno tangibile di rinascita, di come beni illecitamente sottratti vengano restituiti alla collettività, arricchendo il nostro patrimonio culturale”.
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E prosegue: “Milano, con la sua lunga tradizione artistica e il suo impegno per la legalità, è fiera di essere una delle sedi di questo progetto. La cultura può e deve essere uno strumento di riscatto sociale. In grado di educare e sensibilizzare le nuove generazioni sui valori della legalità e della giustizia. È un’opportunità per tutti noi di riflettere sul potere dell’arte come veicolo di cambiamento”.
“Il Festival dei beni confiscati – aggiunge l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé – si arricchisce, per la sua undicesima edizione, di questa importante iniziativa di restituzione che non ha precedenti. SalvArti ha, infatti, il merito di rendere accessibili a tutte e tutti opere d’arte di grandissimo valore culturale, ma anche di rappresentare la vittoria della legalità. Un segno concreto di come il lavoro di emersione portato avanti dalle istituzioni e dalla magistratura stia dando i suoi frutti. La scelta di creare un percorso espositivo, che riunisce e traccia un filo conduttore tra capolavori accomunati da un medesimo destino, ha un importante significato sociale”.
Il futuro delle opere esposte
Le opere, suddivise in sezioni cronologiche e tematiche, provengono da confische effettuate a seguito di indagini delle forze dell’ordine. E i percorsi espositivi consentono di esplorare il Novecento e gli anni Duemila attraverso correnti artistiche come la Metafisica di de Chirico e Carrà, la Transavanguardia di Chia e Cucchi, e il New Dada di Baj. Fino al contemporaneo, con opere che affrontano tematiche sociali. L’esposizione, dopo Milano, si concluderà al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria (8 febbraio – 27 aprile 2025), per poi assegnare le opere ai musei nazionali di Milano, Roma, Napoli e Cosenza. Un catalogo della mostra è disponibile a cura di Electa Editore.
Immagini da Ufficio Stampa