Il 3 dicembre a Roma si è aperta la tanto attesa e discussa mostra Il Tempo del Futurismo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, curata da Gabriele Simongini e promossa dal Ministero della Cultura. L’evento, che celebra l’ottantesimo anniversario della scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944, e ripercorre l’eredità del movimento futurista attraverso un percorso espositivo che unisce arte, storia e memoria.
Un momento particolarmente significativo dell’inaugurazione è stato l’incontro tra Claudia Balla, erede di Giacomo Balla, e Francesca Barbi Marinetti, nipote di Filippo Tommaso Marinetti. Le due discendenti, custodi di due delle più grandi figure del Futurismo, hanno condiviso ricordi, aneddoti familiari. Ad arricchire la visita alla mostra, quindi, un elemento umano e personale.
Claudia Balla e Francesca Barbi Marinetti: l’incontro
“Io mi sento a casa” racconta Claudia Balla “sono venuta qui alla Gnam quando le zie, Luce ed Elica, hanno fatto una donazione importantissima a questo Museo. Io ero piccolina e salivo queste scale in quel momento”. Francesca Barbi Marinetti ricorda che “Benedetta, la moglie di Marinetti è stata allieva di Balla, conosce Marinetti nello studio di Balla”. Mentre “Il lettino di Luce Balla è stato regalato dalla famiglia Balla quando è nata mia madre che si chiama Luce”. “Anche mia figlia si chiama Luce.” fa eco con affetto Claudia Balla.
Un’iniziativa molto significativa questa mosta per la famiglia Balla, che così viene commentata dalla nipote Claudia: “Penso sia importantissimo recuperare queste opere dagli archivi e questa mostra ne da veramente luce, perché è una mostra che ha ripreso opere che solitamente non sono esposte. La famiglia Balla è protagonista di questa mostra e io posso dare una testimonianza emotiva e affettiva”.
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E ancora: “Sono felice che venga riscoperto questo movimento perché era stato messo a lato. Era tantissimo che non si faceva una mostra che desse risalto al Futurismo”. Francesca Barbi Marinetti mantiene vivi i ricordi sottolineando il profondo legame tra Marinetti, fondatore del movimento Futurista e Balla che “quando diventa Futurista cambia nome e diventa FuturBalla”.
Le due donne hanno condiviso il confronto come spazio di identificazione e continuità, riconoscendo l’appartenenza a due famiglie una crescita.
La mostra, aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2025, offre una visuale immersiva attraverso le opere pittoriche e i manifesti futuristi, i documenti d’archivio e gli installazioni multimediali. Ogni sala è dedicata a un capitolo della storia del Futurismo, dalla glorificazione della velocità e dell’innovazione al dinamismo celebrato in ogni arte.
Immagini da Ufficio Stampa