Domenica 15 dicembre, il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino ospita il secondo appuntamento della nuova edizione di Evolving Soundscapes, il public program legato alla mostra Rabbit Inhabits the Moon. Curato da Chiara Lee e Freddie Murphy, l’evento vedrà protagonista Hyunhye (Angela) Seo, artista poliedrica nota per la sua esplorazione sonora innovativa.
Seo trasforma i paesaggi sonori in esperienze scultoree attraverso estatiche improvvisazioni al pianoforte, accompagnate da dinamiche percussive e trattamenti acustici. La sua pratica fonde elementi di noise sperimentale, classica moderna, jazz d’avanguardia e ambient, creando performance dal vivo audaci e immediate.
Membro della band Xiu Xiu, Seo cura anche video su temi come diaspora, spiritualità e ritualismo postcoloniale, spesso presentati in prestigiosi festival cinematografici internazionali. Collabora inoltre con artisti visivi e performativi, tra cui Danh Vo e il collettivo berlinese Cheap.
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La mostra Rabbit Inhabits the Moon
In occasione del 140° anniversario delle relazioni tra Corea e Italia, il MAO presenta un percorso espositivo curato da Davide Quadrio e Joanne Kim, in collaborazione con il Nam June Paik Art Center e la Fondazione Bonotto. La mostra esplora l’eredità di Nam June Paik, pioniere della video arte, e il suo legame con la tradizione e la tecnologia. Tema centrale è il coniglio sulla luna, un mito condiviso da diverse culture asiatiche, reinterpretato in opere d’arte e installazioni immersive.
La mostra integra nuove produzioni di artisti coreani contemporanei con celebri opere di Paik e manufatti tradizionali, creando un dialogo tra antico e moderno. Un’attenzione particolare è poi dedicata alla musica e al suono, elementi centrali nella pratica di Paik e rivisitati attraverso nuove performance, come quelle di Jiha Park e Kyuchul Ahn.
L’appuntamento con Hyunhye Seo si inserisce in questo ricco programma culturale, offrendo una dimensione sonora unica che amplifica i temi della mostra. L’accesso all’evento (11:30 e 16:00) è incluso nel biglietto della mostra, senza necessità di prenotazione.
Foto Perottino da Ufficio Stampa