Palazzo Malagola a Ravenna ospita una mostra immersiva dedicata al genio vocale di Stratos a cura di Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi.

Fino al prossimo 22 dicembre e poi dal 7 al 31 gennaio 2025, il Centro Internazionale di Ricerca Vocale e Sonora Malagola di Ravenna celebra il rivoluzionario percorso artistico di Demetrio Stratos con la mostra Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979 – Secondo Movimento. Curata da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, direttori artistici del centro, l’esposizione rappresenta una nuova tappa nell’opera di valorizzazione dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito nel 2022 dal Comune di Ravenna con il cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna.

La mostra ripercorre l’intensa sperimentazione vocale di Stratos, icona del gruppo Area e figura centrale nelle arti performative del Novecento. Questo “secondo movimento” approfondisce la relazione tra la ricerca vocale dell’artista e le tradizioni sonore extraeuropee, evidenziandone l’interesse per pratiche come il canto armonico e la diplofonia.

DEMETRIO STRATOS
Foto di Marco Sciotto da Ufficio Stampa

L’esposizione si articola in sette ambienti distinti esplorando diversi aspetti dello studio di Stratos. Ci sono, infatti, spazi dedicati a materiali audiovisivi delle performance e delle lezioni di Stratos, molti dei quali inediti. Archivi fotografici e documentali, inclusi appunti e partiture a-sistematiche che testimoniano la sua metodologia innovativa. Sale immersive per l’ascolto, tra cui una con tecnologia avanzata che permette di esplorare le polifonie vocali di Stratos e canti tradizionali delle culture mediterranee e asiatiche. E ancora, una nicchia dedicata agli oggetti personali dell’artista, simbolo della sua complessa personalità artistica.

L’eredità di Stratos e la voce come strumento di ricerca

La mostra offre uno sguardo affascinante sul modo in cui Stratos ridefinì il concetto di voce, non solo come strumento musicale ma come veicolo di esplorazione antropologica e poetica. I curatori sottolineano, infatti, come Stratos integrasse tecniche vocali tradizionali di culture lontane con intuizioni innovative. “Intorno ai limiti del linguaggio prende corpo il secondo movimento dell’esposizione dei materiali. Ed è qui che assumono il loro pieno valore due modi che non solo Stratos pratica, ma che esprime pedagogicamente nella loro piena consapevolezza tecnico-anatomica. Il controllo del respiro e la ripetizione, che risuonano sia in Antonin Artaud che nella ricerca da autodidatta sul canto difonico”,affermano Pitozzi e Montanari.

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Particolare attenzione è dedicata al respiro come gesto artistico, una tecnica che Stratos considerava una forma di consapevolezza ascetica. Questa visione si riflette anche nella sua interpretazione radicale dell’opera di Artaud Pour en finir avec le jugement de Dieu (1947), che registrò nel 1978. Spiegano, infatti, i curatori: “Il controllo del respiro è tecnica ascetica, piena consapevolezza che la voce non inizia ma affiora. S’inscrive in un movimento che già da sempre è presente e si dispiega silente, in attesa che un soffio la esprima, la prema fuori, la lasci affiorare in tutto il suo incanto. Lo sa bene Artaud, nella sua radicale urgenza di rifondare il teatro a partire dalla riscoperta di una parola prima della parola […]. Così come lo sanno bene i cantori mongoli, e più in generale le tradizioni sonore dell’area del mediterraneo, che Stratos frequenta assiduamente”.

In occasione dell’evento, viene pubblicata un’edizione aggiornata del catalogo Noi non crediamo nello stile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Il volume, edito da Sigaretten Edizioni Grafiche, include i materiali del “primo movimento” (Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo) e del “secondo movimento” in corso.

DEMETRIO STRATOS
Foto di Marco Sciotto da Ufficio Stampa

Informazioni utili

FINO AI LIMITI DELL’IMPOSSIBILE
La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979
secondo movimento

a cura di Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi
Ravenna
Palazzo Malagola
14-22 dicembre 2024 e 7-31 gennaio 2025

curatori associati Marco Sciotto, Dario Taraborrelli

Orari

martedì-venerdì dalle 15 alle 18
sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
lunedì chiuso

Foto di Marco Sciotto da Ufficio Stampa

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