Fino al 2 marzo 2025, l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone a Roma ospite la mostra che celebra il femminile attraverso il linguaggio pittorico e la psicoanalisi.

Prosegue il progetto espositivo della Fondazione Musica per Roma, The Female Gaze, con la mostra Contrattempo dell’artista romana Paola Gandolfi, curata da Claudio Libero Pisano. L’iniziativa ha già dato voce, negli anni, a figure come Alessandra Giovannoni, Elisa Montessori e Donatella Spaziani. E con Paola Gandolfi, il progetto si arricchisce di un contributo che esplora il tema del femminile da una prospettiva profonda e viscerale. Attraverso il filtro della psicoanalisi e con una pittura indipendente da scuole o movimenti artistici.

La mostra presenta 14 grandi tele, molte delle quali inedite, che raccontano il percorso quarantennale dell’artista. Al centro, la figura femminile: grande, imponente, e capace di riappropriarsi dello spazio in modo audace. I colori pop, apparentemente vivaci, celano tensioni, rabbia e conflitti. Le donne ritratte, spesso raffinate ed eleganti, suggeriscono infatti una realtà complessa fatta di contrasti tra il glamour apparente e un sottile dissenso.

Il titolo della mostra trae ispirazione dal pensiero della filosofa femminista Geneviève Fraisse. In musica, il contrattempo è un elemento che rompe l’armonia ritmica, come il femminismo ha spesso rappresentato una voce fuori dal coro nella storia. Paola Gandolfi traduce questa idea nelle sue opere, con protagoniste che cercano un luogo per riconnettersi al proprio tempo.

Ogni tela diventa, così, una narrazione sottile ma intensa, dal ritmo elegante che si sviluppa nel tempo, riflettendo una condizione femminile complessa e storicamente subalterna. L’apparente innocuità di uno sguardo o un gesto, in contrasto con il contesto glamour, evidenzia le contraddizioni e i malesseri che attraversano i ruoli di genere.

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Paola Gandolfi: un profilo artistico e intellettuale

Nata a Roma, Paola Gandolfi si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna e debutta nel 1981 presso la galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis a Roma. Dopo un periodo dedicato ad opere installative, si concentra sulla pittura, adottando uno stile profondamente personale e lontano da convenzioni artistiche. La sua ricerca si ispira alla psicoanalisi e alle differenze di genere, spaziando dalla pittura al video e alla scultura. Tra le sue partecipazioni di rilievo figurano la XLVI Biennale di Venezia del 1995 e la XII Quadriennale di Roma nel 1996.

Contrattempo
Fino al 2 marzo 2025
Foyer Sinopoli, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Roma

Immagini da Ufficio Stampa

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