‘Icone di speranza’ a Roma: un viaggio nell’arte bizantina

Nel 2025 Roma è più che mai il Centro del Mondo, dal punto di vista religioso e turistico, grazie alla ricorrenza Giubilare: accanto a tutti gli eventi previsti c’è un importante calendario di mostre gratuite, fra cui la rassegna Il Giubileo è Cultura che comprende non solo esposizioni di opere e vere e proprie mostre, ma anche una serie di eventi musicali e cinematografici. Dopo Dalì e Chagall, che sono stati visibili rispettivamente nella Chiesa di San Marcello al Corso con il suo Cristo e a Palazzo Cipolla con la Crocefissione Bianca, è ora il turno della mostra sulle icone d’Oriente dal titolo Icone di speranza. Il cammino della fede nei Musei Vaticani, curata congiuntamente da Anna Pizzamano e Pietro Beresh del Reparto per l’Arte bizantino-medievale dei Musei Vaticani.

Le icone sono esposte nella Chiesa di Sant’Agnese in Agone a Roma, la meravigliosa chiesa barocca di Piazza Navona, saranno visitabili gratuitamente fino al 16 gennaio 2025.

Icone di speranza, la mostra

All’interno della suggestiva sagrestia del Borromini, i visitatori potranno ammirare l’esposizione di alcune rare icone bizantine provenienti dai Musei del Papa.

Sono diciotto le opere selezionate dai nostri due curatori; scelte in tutta l’area dell’Europa orientale cristiana: Grecia, Bulgaria, Ucraina, Russia, Macedonia – spiega il Direttore Barbara Jatta, che ha curato anche l’introduzione al catalogo della mostra – Le abbiamo chiamate icone di speranza, in linea con il motto de Giubileo, proprio perché siano veicolo di pace e di fratellanza, come è dimostrato dalla commistione di stili. Metterle tutte insieme equivale a dire che siamo tutti portatori di uno stesso messaggio. Si tratta per la maggior parte di dipinti da poco restaurati grazie all’impegno dei maestri del Laboratorio Dipinti e Materiali lignei e del Laboratorio Metalli e Ceramiche, supportati dalle indagini condotte dal Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali dei Musei Vaticani”.

Le opere esposte appartengono ad una cornice temporale piuttosto estesa, fra il XV e il XX secolo, e raffigurano personaggi e scene della vita di Gesù, di Maria e dei Santi. Realizzate con diversi materiali, dalla tempera su tavola alle tecniche ad olio o miste, sono tipicamente arricchite da pregiate coperture metalliche (rize) e arricchite con smalti e pietre preziose.

Le icone d’Oriente: una straordinaria forma d’arte

Le Icone d’Oriente rappresentano una delle espressioni più emblematiche e spirituali dell’arte sacra cristiana. Questi manufatti, spesso dipinti su legno con tecniche tradizionali come la tempera all’uovo e arricchiti da foglie d’oro, non sono semplicemente opere decorative, ma vere e proprie finestre sul divino. Originarie del mondo bizantino, le icone si sviluppano principalmente nei territori dell’Impero Romano d’Oriente, per poi diffondersi in Russia, nei Balcani e nelle altre regioni ortodosse.

Le icone raffigurano di solito Cristo, la Vergine Maria, i santi o scene bibliche, e seguono regole iconografiche precise. Ogni elemento ha un significato simbolico, dai colori alle posture, gli sguardi e persino i gesti trasmettono messaggi teologici profondi. Ad esempio, il colore oro simboleggia la luce divina e l’eternità, mentre i volti stilizzati e atemporali invitano alla contemplazione spirituale.

Foto: Musei Vaticani