Una mostra a Torino esplora le corrispondenze inedite dello scrittore che raccontano il dialogo di Levi con l’Europa e la Germania del dopoguerra.

Dal 24 gennaio al 5 maggio 2025, Palazzo Madama a Torino ospita Giro di Posta: Primo Levi, le Germanie, l’Europa, mostra che getta luce su un aspetto meno noto della figura di Primo Levi, ovvero le corrispondenze con lettori, scrittori, ex deportati e perfino individui legati al regime nazista. Promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e curata da Domenico Scarpa, l’esposizione si snoda attraverso documenti in gran parte inediti, offrendo uno spaccato intimo e universale della riflessione dello scrittore sulla Shoah, sull’Europa e sulla Germania divisa.

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Il titolo, Giro di Posta, si riferisce alla vasta rete epistolare che Primo Levi costruì nel corso della sua vita, un dialogo senza confini né pregiudizi, capace di abbracciare mentalità, lingue e ideologie diverse. Fulcro di queste corrispondenze è Auschwitz, esperienza indimenticabile che Levi non smise mai di interrogare.

GIRO DI POSTA Primo Levi
Foto Studio Gonella da Ufficio Stampa

Nel 1959, infatti, con l’avvio della traduzione tedesca di Se questo è un uomo (pubblicata nel 1961), si intensificarono i rapporti epistolari tra Levi e il pubblico tedesco. Lettrici e lettori comuni, intellettuali, ex deportati e figure appartenenti al campo nemico risposero all’opera di Levi, instaurando un confronto che andava oltre le barriere della colpa e della vergogna.

Le lettere, scritte in italiano, tedesco, francese e inglese, attraversano quasi mezzo secolo di storia europea, dal dopoguerra alla costruzione del Muro di Berlino, fino alla sua caduta. Quello che ne ricaviamo è, dunque, un’intricata trama epistolare che diventa il simbolo di un’Europa frammentata, ma anche di un dialogo possibile. Una rete che copre Germania Est e Ovest, estendendosi oltre i confini nazionali.

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Un percorso espositivo tra storia e memoria

La mostra si articola in cinque sezioni: Primo Levi. Un precoce pensiero europeo; Hermann Langbein. Un uomo formidabile; Heinz Riedt. Un tedesco anomalo; Giro di posta; Le lettrici e i lettori. E ogni sezione è arricchita da documenti, lettere, mappe e testimonianze.

L’allestimento, progettato da Gianfranco Cavaglià e Anna Rita Bertorello con il supporto di Ars Media per la grafica, è pensato per garantire l’accessibilità, grazie a mappe tattili e QR-code che permettono di ascoltare contenuti audio direttamente dal proprio dispositivo.

La mostra fa parte del progetto LeviNeT, coordinato dall’Università di Ferrara e sostenuto dallo European Research Council. Il progetto prevede la pubblicazione in open access (www.levinet.eu) delle corrispondenze di Levi con interlocutori tedeschi entro il 2027.

Per l’occasione, in collaborazione con Poste Italiane, il Centro Internazionale di Studi Primo Levi ha realizzato un annullo filatelico dedicato, disponibile durante i giorni dell’inaugurazione. Le cartoline commemorative e i francobolli tematici rappresentano un omaggio simbolico al messaggio universale di Levi: l’importanza del dialogo e della memoria in un’Europa ancora in costruzione.

Informazioni utili

  • Quando: Dal 24 gennaio al 5 maggio 2025
  • Dove: Palazzo Madama, Corte Medievale, Piazza Castello, Torino
  • Orari e biglietti: Inclusi nel biglietto d’ingresso del museo

Foto Studio Gonella da Ufficio Stampa

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