Un percorso tra arredi, disegni, scritti e testimonianze inedite per riscoprire l’eredità progettuale e il pensiero visionario di Carlo De Carli.

Dal 17 marzo al 7 maggio 2025, il Politecnico di Milano ospita Carlo De Carli Corollario, mostra inedita che approfondisce il pensiero e l’opera di uno dei più influenti architetti e designer italiani del secondo dopoguerra. L’esposizione, curata da Lola Ottolini, Margherita De Carli, Claudio Camponogara, Gianni Ottolini e Roberto Rizzi, propone infatti un viaggio attraverso la filosofia progettuale di Carlo De Carli, vincitore del primo Compasso d’Oro nel 1954. E mostra come il suo approccio sperimentale e umanista sia ancora oggi estremamente attuale.

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Un archivio inedito per raccontare un maestro del design

Disegni, modelli, arredi, dipinti e documenti originali – alcuni mai esposti prima – compongono un mosaico inedito che racconta il rapporto di De Carli con la progettazione e il mondo dell’arte. Tra i materiali esposti si trovano anche i ciclostilati originali delle sue lezioni. Così come editoriali scritti per le riviste da lui dirette (Il Mobile Italiano e Interni), lettere e bozzetti di amici e colleghi. Tra loro, spiccano Gio Ponti, Carlo Mollino, Lucio Fontana, Luigi Moretti, Marco Zanuso, Giovanni Muzio e Mario Sironi.

Carlo De Carli Chiesa di Sant’Ildefonso a Milano, 1955-1956
Carlo De Carli Chiesa di Sant’Ildefonso a Milano, 1955-1956

L’allestimento, curato da Sixplus Architetti, si articola attraverso una serie di approfondimenti tematici – i “corollari” – che delineano il metodo e la ricerca dell’architetto:

  • Il pensiero e le parole – riflessioni teoriche e scritti inediti;
  • Il regalo della pittura – il rapporto tra De Carli e le arti figurative;
  • Corrispondenze di sensi – lettere e dialoghi con i grandi protagonisti dell’epoca;
  • Attualità dei mobili – pezzi iconici del suo design ancora oggi prodotti e ricercati;
  • Trame espositive – i suoi allestimenti visionari;
  • Ricerca in architettura – progetti architettonici che hanno segnato un’epoca;
  • Il progetto del mobile – il connubio tra design e innovazione industriale;
  • L’insegnamento e la scuola – l’eredità di De Carli come docente e preside del Politecnico di Milano.

Carlo De Carli (1910-1999) è stato uno dei più grandi interpreti del design italiano, capace di coniugare architettura, arredo e arte in una visione armonica dello spazio. Cresciuto professionalmente nello studio di Gio Ponti, ha saputo innovare il linguaggio del design esplorando i limiti dei materiali e la loro interazione con la vita quotidiana.

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Oltre ad aver progettato edifici pubblici e privati, De Carli ha lasciato un segno profondo nella storia del design con pezzi iconici come la sedia 683 (Cassina, Compasso d’Oro 1954) e la poltrona Balestra (Tecno, Gran Premio XI Triennale 1957).

Come teorico e divulgatore, ha fondato la rivista Il Mobile Italiano e diretto Interni, contribuendo al rilancio dell’industria del mobile italiano. Docente di Architettura degli Interni al Politecnico di Milano, ha formato generazioni di progettisti, trasmettendo una visione del design profondamente umana e relazionale.

Informazioni utili

Politecnico di Milano – Spazio Mostre Guido Nardi, Via Ampère 2, Edificio 11, Piano terra
Dal 17 marzo al 7 maggio 2025
Lunedì – venerdì, ore 10.00 – 19.00
Ingresso libero

Immagini da Ufficio Stampa / In copertina: Carlo De Carli nel suo studio, 1940

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