Dal 3 aprile la Veneranda Biblioteca Ambrosiana ospita ‘Art Crimes’, nuova installazione site-specific del maestro Angelo Accardi.

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Dal 3 al 28 aprile, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana ospita Art Crimes, nuova installazione site-specific di Angelo Accardi, maestro del Pop Surrealismo. Nella storica Sala del Foro Romano, con ingresso gratuito da Piazza San Sepolcro, questo visionario artista internazionale intreccia passato e presente, portando tele, video, design e sculture inedite in un luogo simbolo della cultura mondiale.

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Dopo aver conquistato Londra con Timeless Inspiration, Accardi torna così a confrontarsi con il Rinascimento italiano, questa volta nel cuore di Milano, in un dialogo irriverente e sorprendente.

Angelo Accardi
Foto di Michele Stanzione da Ufficio Stampa

Fondata nel 1607 dal cardinale Federico Borromeo, l’Ambrosiana è un tempio dell’arte che custodisce tesori come il Cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello, il Codice Atlantico di Leonardo e la Canestra di Caravaggio. Ed è proprio qui, nello spazio che nel 2019 ha accolto l’Estasi di Marina Abramovic, che Accardi dà vita a un progetto inclusivo, capace di abbattere le barriere tra cultura alta e pop.

Partendo dalla celebre frase di Picasso – Il bravo artista copia, il grande artista rubal’artista “saccheggia” la Scuola di Atene di Raffaello e la reinventa attraverso la lente deformante del Pop Surrealismo. Il risultato? Un pantheon contemporaneo dove Platone incontra Duchamp, Aristotele dialoga con Dalì e Raffaello si mescola a Cattelan, in un percorso ludico e straniante che celebra il genio creativo senza tempo.

Un’indagine artistica tra furti e trasformazioni

“Art Crimes è un’indagine visiva sul furto intellettuale nell’arte”, spiega il curatore Nino Florenzano. “Ogni opera nasce da un’altra: l’arte è un dialogo senza tempo, in cui i confini tra ispirazione, omaggio e appropriazione si dissolvono. Da Leonardo a Duchamp, da Picasso a Bacon, il gesto artistico è spesso un atto di sottrazione e trasformazione. Ogni capolavoro è una traccia che si rigenera nel tempo. L’arte si nutre di citazioni e trasformazioni: ogni artista rielabora il passato, ruba frammenti di idee e li reinventa.

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“Mentre l’ispettore Clouseau indaga su questi furti impossibili, le prove si moltiplicano – prosegue Florenzano – Mentre Cattelan rivisita il concetto di ready made, Picasso si ispira alle maschere africane, dando vita a un linguaggio che rivoluziona la rappresentazione del volto umano. Socrate, immerso nel dialogo con l’Intelligenza Artificiale, si confronta con un sapere che non pensa, ma apprende e rielabora, un riflesso del passato trasformato in algoritmo. Questi furti sono atti di creazione, dove ogni nuova visione si costruisce su quella precedente, lasciando Clouseau a inseguire un enigma che non avrà mai fine”.

Accardi trasforma, dunque, la Sala del Foro Romano in un laboratorio di idee, dove 500 anni di arte si intrecciano in un’esperienza istruttiva e divertente. La sua Scuola di Atene pop surrealista accoglie giganti come Bacon, Velázquez, Warhol e Picasso, aggiungendo elementi giocosi che spiazzano e affascinano. È un viaggio alla ricerca dell’ineffabile, un’indagine che celebra il “crimine” creativo come motore dell’arte.

Angelo Accardi, maestro del citazionismo

Figura di spicco del Pop Surrealismo, Angelo Accardi ha costruito una carriera internazionale che unisce sperimentazione e tradizione. Negli Anni ’90 inizia la sua ricerca sulla nuova figurazione, giocando con tecniche e materiali. Nei primi 2000 nasce la serie Misplaced, con lo struzzo come simbolo della “società liquida” di Zygmunt Bauman. Nel 2006 espone a Shanghai con il gruppo TantArte, nel 2011 è alla 54ª Biennale di Venezia su invito di Marco Vallora, e dal 2017 collabora con Eden Gallery, portando la sua arte a New York, Miami, Mykonos e Tel Aviv.

Angelo Accardi Art Crimes
Courtesy dell’artista

Nel 2022, con il progetto pubblico Poetry, installa opere a Milano, Palermo e Venezia, completando una trilogia ideale dopo LOVE e HOPE di Robert Indiana. Nel 2024 partecipa alla 60ª Biennale di Venezia, e la sua opera Violet diventa copertina dell’Atlante dell’Arte Contemporanea (Giunti), curato dal Corporate Patron del Metropolitan Museum di New York.

Ora, tra le mura dell’Ambrosiana, Accardi dimostra che ogni capolavoro è un furto trasformato in creazione, un’eredità che si rigenera. E Milano si conferma ancora una volta crocevia di cultura, pronta a ospitare un’indagine artistica che è al tempo stesso un gioco, un mistero e una celebrazione.

Immagini HF4

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