Allestita fino al 29 giugno 2025 a Palazzo Roncale, la mostra dedicata alla pioniera della fisica Cristina Roncati diventa per tutti.

Una donna che ‘osò’ studiare fisica nel Settecento, quando le aule universitarie erano un mondo solo per uomini. Una rodigina che a 15 anni lasciò il suo piccolo paese per laurearsi a Bologna, terza al mondo e prima “fuori sede” della storia. È Cristina Roccati, protagonista della mostra a Palazzo Roncale, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo. Curata da Elena Canadelli su un’idea di Sergio Campagnolo, l’esposizione – aperta dal 6 dicembre 2024 al 29 giugno 2025 – si arricchisce, da domenica 9 marzo, di un’anima inclusiva grazie all’iniziativa Cristina Roccati Inclusiva, firmata dall’Associazione Down DADI Polesine OdV.

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Nata a Rovigo nel 1732, in una cittadina di appena 5.000 abitanti, a 15 anni partì per Bologna con una zia e il suo maestro, sfidando ogni convenzione. Studiò logica, filosofia, meteorologia, geometria e fisica sotto la guida di Laura Bassi, seconda donna laureata al mondo. Nel 1751, a soli 19 anni, si laureò – terza donna nella storia dopo Elena Cornaro Piscopia e la stessa Bassi – e poi si trasferì a Padova per approfondire astronomia e la fisica di Newton.

Pietro Longhi, La lezione-di geografia, 1750-52, Fondazione Querini Stampalia Venezia
Pietro Longhi, La lezione di geografia, 1750-52, Fondazione Querini Stampalia Venezia / Immagine da Ufficio Stampa

Ma Cristina era anche poetessa: componeva versi eruditi per le nozze di nobili, conquistando accademie da Rovigo a Bologna. Tornata nella sua città nel 1752, dopo uno scandalo finanziario che colpì il padre, insegnò fisica all’Accademia dei Concordi, diventandone “Principe” nel 1754, tra polemiche e dimissioni di chi non accettava una donna al comando.

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La mostra a Palazzo Roncale (Piazza Vittorio Emanuele II, Rovigo, ingresso libero) rievoca questa storia dimenticata, intrecciandola al fermento del Settecento. Un’epoca di meraviglia per l’elettricità e di spettacoli scientifici nei salotti nobiliari, quando libri come Il Newtonianesimo per le dame di Francesco Algarotti portavano la scienza al grande pubblico. “Dopo le vivaci esperienze a Bologna e Padova, la vita di Cristina Roccati trascorse sempre a Rovigo. Dove portò la scienza galileiana e la fisica newtoniana. In lezioni che ci sono pervenute fino ad oggi e che ci restituiscono uno spaccato della scienza e della società del tempo”. Così la curatrice Elena Canadelli, professoressa e storica della scienza.

Cristina Roccati Inclusiva: arte per tutti

Dal 9 marzo, la mostra è un’esperienza aperta a tutti, grazie all’Associazione Down DADI Polesine OdV. Rispondendo all’invito della Fondazione a coinvolgere il territorio, l’associazione lancia Cristina Roccati Inclusiva, un progetto che rende la cultura accessibile alle persone con disabilità intellettiva. Ogni sabato alle 15 e domenica alle 11:30 e 15:30, operatori esperti guideranno percorsi gratuiti con materiali dedicati, pensati per bambini e adulti.

Su richiesta, le visite sono disponibili anche in settimana, prenotabili dal 9 marzo via email (info da confermare sul sito della Fondazione). “L’iniziativa nasce con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva, permettendo loro di vivere la visita a un luogo di cultura come ogni cittadino”, sottolinea l’associazione. Un modo per sentirsi parte di una storia condivisa, tra scienza e bellezza.

Immagini da Ufficio Stampa

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