Typologien è un’estesa indagine dedicata alla fotografia tedesca del Novecento. Il progetto, in corso fino al 14 luglio 2025, è curato da Susanne Pfeffer, storica dell’arte e direttrice del MUSEUM MMK FÜR MODERNE KUNST di Francoforte.
La mostra, ospitata nel Podium, lo spazio centrale della sede milanese, si propone di applicare il principio della tipologia, nato nel XVII e XVIII secolo in botanica per classificare e studiare le piante. Questo concetto si è successivamente sviluppato nella fotografia a partire dall’inizio del Novecento, affermandosi in Germania nel corso del XX secolo. Paradossalmente il principio formale proposto permette di stabilire analogie inaspettate tra artisti tedeschi di diverse generazioni e al contempo rivelare i singoli approcci alla fotografia.
Typologien a Fondazione Prada
Il percorso espositivo segue un ordine tipologico e non cronologico, riunendo oltre 600 opere fotografiche di 25 artiste e artisti: Bernd e Hilla Becher, Sibylle Bergemann, Karl Blossfeldt, Ursula Böhmer, Christian Borchert, Margit Emmrich, Hans-Peter Feldmann, Isa Genzken, Andreas Gursky, Candida Höfer, Lotte Jacobi, Jochen Lempert, Simone Nieweg, Sigmar Polke, Gerhard Richter, Heinrich Riebesehl, Thomas Ruff, August Sander, Ursula Schulz-Dornburg, Thomas Struth, Wolfgang Tillmans, Rosemarie Trockel, Umbo (Otto Umbehr) e Marianne Wex. Il progetto crea connessioni inattese tra pratiche artistiche diverse tra loro, ma accomunate da un principio o da una volontà condivisa di classificare la realtà.
Come afferma Susanne Pfeffer: «Solo l’accostamento permette di scoprire, nel confronto diretto, che cos’è individuale e che cos’è universale, normativo o reale. Le differenze attestano la ricchezza della natura e dell’immaginazione umana: la felce, la mucca, l’essere umano, l’orecchio, la fermata dell’autobus, il serbatoio dell’acqua, l’impianto stereo, il museo. Il confronto tipologico lascia emergere differenze e somiglianze, e coglie le specificità. Aspetti finora sconosciuti o ignorati della natura, dell’animale o dell’oggetto, di un luogo o di un tempo, si rendono visibili e riconoscibili».
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Foto: Ufficio Stampa