‘WE, HUMANIMALS’: al nhow Milano la mostra che dissolve i confini tra uomo e animale. Tutte le informazioni.
nhow Milano riapre le sue porte con una nuova mostra collettiva dal titolo WE, HUMANIMALS- Strabiliante Bestiario Contemporaneo, curata da Laura Tartarelli Contemporary Art insieme al critico d’arte Matteo Pacini, fruibile all’interno dell’hotel fino al 4 ottobre 2025.
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Il progetto espositivo si snoda negli spazi comuni della lobby e nelle aree di sbarco ascensori dei quattro piani di nhow Milano, trasformando l’unconventional hotel milanese in un affascinante percorso che approfondisce il sottile confine tra uomo e animale. WE, HUMANIMALS – Strabiliante Bestiario Contemporaneo trova nel nhow Milano il palcoscenico ideale per esplorare il legame tra il regno animale e le simbologie che lo accomunano all’essere umano.
Proprio come il camaleonte – simbolo iconico del brand – le creature protagoniste dell’esposizione si trasformano, adattandosi all’ambiente circostante e riflettendosi l’una nell’altra in un gioco di rimandi, tra arte, design e creatività. Figure ibride e visionarie dialogano con lo spazio cromatico e architettonico dell’hotel, dando vita a opere dalla trama fluida e in continua metamorfosi. Un intreccio di elementi che, come il camaleonte, si plasmano senza mai perdere la propria unicità.

Gli artisti, le opere e il percorso espositivo
La mostra WE, HUMANIMALS, strabiliante bestiario contemporaneo è una visione simbolica e celebrativa del mondo animale, rappresentata da una caleidoscopica selezione di opere. WE, HUMANIMALS prende spunto dal titolo di un’omonima opera di Sandro Gorra, grande artista e pubblicitario milanese che – attraverso le sue iconiche illustrazioni caricaturizzate esposte nella lobby dell’hotel – ha saputo utilizzare la rappresentazione animale per esprimere con geniale ironia le caratteristiche e i conflitti umani.
È con una delle sue monumentali giraffe posizionate nel tunnel all’ingresso che ha inizio un percorso espositivo in cui artisti, diversissimi fra loro, inviteranno a riscoprire la meraviglia del regno animale, sia dal punto di vista estetico che per il potente simbolismo di libertà, forza e purezza che esso rappresenta. Partendo dalla lobby, incontreremo i pittoreschi animali e le figure antropomorfe di Martin Lucchini, realizzati in String Art grazie alla stratificazione e all’intreccio progressivo di una moltitudine di colorati fili di cotone. Nelle sue opere, i confini tra individuo e animale si dissolvono nell’interconnessione fra ordine e caos data dagli intrecci dei fili che generano un’atmosfera onirica e sognante.
Accasciata su se stessa nella hall d’ingresso, ecco un’altra giraffa, questa volta di Gianluca Migliorino che, con ironica malinconia, indaga e fa riflettere sulle ripercussioni etiche e ambientali dell’eccessivo sfruttamento umano dell’ambiente naturale e della sua fauna. Il contrasto tra il bianco puro e l’oro lucido mette in risalto l’innocenza dell’animale e il suo valore inestimabile per l’ecosistema terrestre. Quell’altalena tenuta in bocca è un richiamo a giochi spensierati, ma il ramo secco che si spezza e provoca la caduta dell’animale simboleggia la tragedia della deforestazione e delle altre minacce incombenti come il bracconaggio.

nhow Milano: le opere al primo e secondo piano
Proseguendo al primo piano, l’esposizione continua con l’esplosione di colore degli animali di Valerio De Cristofaro, mitologiche creature realizzate nel suo tipico stile figurativo a metà fra pop art e illustrazione, forte di un linguaggio sperimentale che punta su forme incisive in grado di trasmettere messaggi di positività e rinascita.
A seguire, gli sguardi enigmatici delle creature immaginarie di Tiziano Colombo, che si muovono tra passato e futuro in una dimensione idealizzata e sospesa, con richiami alla natura animale dando vita a riferimenti al culto dell’immagine e al senso di appartenenza in un ecosistema immaginario tra terra, mare e aria.
Al secondo piano incontriamo un’ambiente interamente dedicato alle potenti sculture di animali in bronzo appartenenti alla serie della Giungla Urbana di Sabrina Ferrari, intense e voluttuose nel suo stile moderno ma ben attento all’equilibrio formale e alla perizia tecnica, con un occhio di riguardo alla tradizione dei grandi maestri del passato.
Sempre in bronzo, il coccodrillo come emblema di forza, resilienza e mistero, diventa un ritratto contemporaneo di tenacia e adattamento nell’opera di Alberto Tornago, giovane artista che dalla cultura urbana di graffitismo e street art è recentemente passato con successo alla riscoperta dell’arte della ceramica e della scultura in generale attraverso i suoi animali in terracotta e ceramica che diventano preziose fusioni in bronzo.
L’esposizione al terzo piano
Al terzo piano ci si immerge nell’atmosfera tribale della serie Africa di Alex Belli, che interviene con l’acrilico apportando parziali disturbi visivi a una serie di fotografie realizzate nel suo passato di fotografo di moda e dedicate a uomini e donne Masai in abbigliamento tradizionale.
Conclude il percorso Federico Tolardo che con il suo ciucero, termine inventato che indica qualcosa di poco conto, dà nuova dignità al concetto di “scarto” creando una serie di nostalgiche figure in legno e resina che ricordano giocattoli e robot dall’aria smarrita e dai tratti antropo-zoomorfi.