Da maggio a novembre, 800 monumenti in 87 città e 19 regioni aprono le porte nel segno di “Dove tutto è possibile”. Intervista al Presidente di Imago Mundi Massimiliano Messina.

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Dal 3 maggio al 9 novembre 2025, Monumenti Aperti torna a celebrare il patrimonio culturale italiano con la sua XXIX edizione, coinvolgendo 800 monumenti, 87 città e 19 regioni. Nel segno di ‘Dove tutto è possibile’, l’iniziativa invita a scoprire l’anima nascosta del Belpaese attraverso abbazie, castelli, necropoli e musei. In un viaggio che unisce comunità, storia e bellezza.

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Quest’anno, in particolare, il programma prevede due fasi distinte. A maggio, infatti, il focus è sulla Sardegna – culla del progetto – con oltre 60 comuni, affiancati da città come Benevento, Chieti, Cosenza, Perugia e l’Ecomuseo Casilino di Roma. Quindi, tra ottobre e novembre, un percorso nazionale che abbraccia l’intero Paese. Ogni luogo, dalle tombe dei Giganti alle basiliche sotterranee, racconta una storia unica, intrecciando arte, archeologia e identità locali.

Perugia - Complesso Monumentale di Santa Giuliana @ Giuseppe Iadecola via imagomundiodv
Foto @ Giuseppe Iadecola via imagomundiodv da Ufficio Stampa

Il format di Monumenti Aperti è, in teoria, abbastanza semplice e questo ci ha consentito di esportarlo, prima in altri comuni della Sardegna, e poi fuori dall’isola, varcando il mare e sbarcando nella penisola”. Così, il Presidente di Imago Mundi Massimiliano Messina. “Il core è sempre rimato lo stesso, cioè cercare di aprire al pubblico luoghi e monumenti solitamente chiusi o poco fruibili. È chiaro che in trent’anni di vita reperire novità è diventata un’impresa sempre più difficile.

“Tuttavia – prosegue Messina – lo sguardo verso la novità c’è sempre e ogni anno si cerca di aprire qualcosa di nuovo. Cosa significa questo? Vuole dire una chiesa, un palazzo storico, un parco, un giardino, un sito archeologico”. Ecco, allora, l’impegno costante nella ricerca anche di tesori meno conosciuti per offrire un itinerario che tocca l’anima dell’Italia. Tra i monumenti aperti, per esempio, ci sono la Necropoli punica di Tuvixeddu a Cagliari, la più grande del Mediterraneo, il Teatro Romano di Chieti, la Basilica sotterranea di Porta Maggiore a Roma e le pietre d’inciampo del Ghetto di Venezia.

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Ma anche il Palazzo dei Diamanti a Ferrara, il Museo Virgilio a Mantova e il Parco del Pollino, dove natura e cultura si fondono in un abbraccio perfetto. Ogni sito è un capitolo di una narrazione collettiva che celebra la diversità del patrimonio italiano. Dai castelli dimenticati alle abbazie medievali, dai musei etnografici alle vestigia romane, Monumenti Aperti restituisce questi luoghi alle comunità, trasformandoli in spazi di incontro e scoperta.

Il ruolo delle comunità e del territorio

I comuni e le comunità, nel tempo, hanno capito sempre di più il valore di questa iniziativa – e ogni anno ne abbiamo conferma. Tanto che il numero dei comuni aderenti è in costante crescita”, osserva quindi il Presidente. “Hanno capito che Monumenti Aperti è una vetrina importante, un’opportunità per il territorio e per le comunità, perché consente al viaggiatore – sia in ottica di turismo interno che in uscita – di andare alla scoperta di luoghi che di solito non rientrano nei circuiti culturali e turistici tradizionali.

Faccio qualche esempio, partendo dalla Sardegna – ma potrei estendere molto l’elenco”, aggiunge Messina.La Sardegna ha uno straordinario patrimonio, spesso insospettabile. È, per esempio, la terza regione d’Italia per concentrazione di chiese romaniche. Anche il più piccolo paese ha la sua chiesa romanica campestre, ce ne sono tantissime. E questo consente di andare a scoprire monumenti che difficilmente si andrebbero a visitare appositamente.

Cagliari - San Saturnino @imagomundiodv
Foto @imagomundiodv da Ufficio Stampa

Allargando lo sguardo, “l’edizione 2025 ci porterà a scoprire molti monumenti importanti. A Roma, per Monumenti Aperti, il 23, 24 e 25 maggio prossimi sarà possibile visitare luoghi solitamente non accessibili, come la Basilica sotterranea di Porta Maggiore. E questo è solo un esempio perché l’elenco sarebbe lunghissimo. Anche in altre regioni, poi, conservano veri gioielli. Nelle Marche il teatro di Montefano; a Perugia, il bellissimo e interessante complesso monumentale di Santa Giuliana”.

A Venezia, invece, c’è l’itinerario delle pietre d’inciampo nel ghetto ebraico mentre in Abruzzo, il Teatro Romano di Chieti. E poi c’è il percorso tra natura e arte nel Parco del Pollino, tra Basilicata e Calabria: lì si possono scoprire opere d’arte straordinarie inserite in un contesto paesaggistico e ambientale unico, firmate da grandi maestri dell’arte contemporanea come Anish Kapoor, Michelangelo Pistoletto e Adrian Paci, artista multidisciplinare albanese. È un percorso davvero bellissimo. E poi, ovviamente, la Sicilia, con città come Palermo, Siracusa e molte altre.

Oltre le visite guidate

Cuore di Monumenti Aperti è l’impegno di oltre 20.000 volontari, tra cui studenti di ogni ordine e grado, che guidano i visitatori con passione e competenza. In questo 2025, il progetto si espande ulteriormente grazie al supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla collaborazione con il terzo settore, incluse le ACLI regionali e numerosi operatori culturali. Uno sforzo collettivo che rende Monumenti Aperti un modello di valorizzazione culturale partecipata, riconosciuto nel 2018 con il Premio Europa Nostra, il più prestigioso dell’Unione Europea per il patrimonio.

Mantova - Museo Virgilio Palazzo del Podestà
Foto da Ufficio Stampa

E l’iniziativa non si limita ad aprire porte, ma crea esperienze vive. Oltre alle visite guidate, il programma include musica, teatro, performance artistiche e momenti di scambio con le comunità locali. Ogni monumento diventa un palcoscenico dove si intrecciano passato e presente, con eventi che trasformano i siti in spazi di creatività. Dai concerti nelle antiche chiese alle narrazioni teatrali nei castelli, l’iniziativa invita a scoprire il patrimonio attraverso i sensi e le emozioni.

Il tema ‘Dove tutto è possibile’ riflette questa apertura per cui ogni luogo diventa spazio di possibilità, dove i visitatori possono immaginare nuove connessioni tra storia e futuro. L’evento si rivolge a tutti – famiglie, turisti, studenti, appassionati di cultura – offrendo un’esperienza inclusiva che celebra la bellezza condivisa dell’Italia.

Immagini da Ufficio Stampa

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