Nuove opere arricchiscono la mostra sul rapporto tra uomo e natura in corso, fino al prossimo novembre, a Trieste.
Il Museo storico e Parco del Castello di Miramare a Trieste eleva l’esperienza di Naturae. Ambienti di arte contemporanea con l’aggiunta di due opere di Mario Schifano e Davide Rivalta. Curata da Melania Rossi e in corso fino al 9 novembre 2025, la mostra collettiva – organizzata da MondoMostre e CoopCulture per Miramare contemporanea – presenta oltre 50 opere di 20 artisti, esplorando il legame tra uomo e natura.
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Naturae trasforma, infatti, le Scuderie e il Parco del Castello di Miramare in un dialogo poetico tra uomo e ambiente. Sospeso tra mare e scogliera, il castello – plasmato da Massimiliano d’Asburgo nel XIX secolo – è il luogo ideale per un’esposizione che invita alla contemplazione. La mostra, suddivisa in 12 sezioni tematiche, spazia tra sculture, video, dipinti e installazioni site-specific, con opere da istituzioni come Villa Adriana e Villa d’Este e collezioni private, molte delle quali inedite.

Dal 16 aprile, poi, l’arrivo di Mario Schifano e Davide Rivalta aggiunge utleriori prospettive, mentre il restauro della Cappella di San Canciano e l’apertura dell’area verde tra Castelletto e Serre amplificano l’esperienza.
Le novità: Schifano e Rivalta
Nella sezione Paesaggio / orizzonte della mente, la tela Notte vista con figure (1987) di Mario Schifano sostituisce L’air de Vesuvio di Rebecca Horn. In quest’opera, l’artista sceglie una pittura densa e materica nella quale colori si sovrappongono con forza sulla grande superfice per una scena intensa. In essa, un fiume dalle linee irregolari e dalla prospettiva impossibile attraversa la tela, mentre una schiera di figure bianche, immobili, sono in attesa sotto un cielo stellato.
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Nel Parco, invece, spunta Gorilla di Davide Rivalta, un bronzo di quasi tre metri che si erge nel Piazzale Massimiliano. La scultura si impone sulla vista panoramica del paesaggio costiero, creando un cortocircuito visivo dove il selvatico si riappropria di luoghi disegnati dall’uomo. Un’opera, dunque, che, con la sua espressione disorientata, invita a riflettere sulla coesistenza tra selvaggio e addomesticato, evocando la fragilità della natura minacciata.
Nel complesso, Naturae riunisce maestri e talenti emergenti. Pietro Ruffo apre con un’installazione sull’Antropocene, con panneggi che evocano foreste primordiali. Marina Abramović esplora l’energia del mare in Stromboli, mentre Hermann Nitsch usa il colore per esprimere vitalità. Jan Fabre presenta mosaici di scarabei che narrano la colonizzazione del Congo, e Liu Bolin si mimetizza per criticare il materialismo. E ancora, Sophie Ko crea opere mutevoli con cenere e ali di farfalla, e Macoto Murayama disseziona fiori in 3D, unendo botanica e tecnologia.
Altri artisti includono Simone Berti, Gianni Caravaggio e Christiane Löhr, che connettono regni naturali, e José Angelino, le cui sculture traducono vibrazioni in esperienze sensoriali. Marta Roberti evoca un Eden con disegni retroilluminati, e nel Parco, Bianco-Valente (Towards You) e Mimmo Paladino (Zenith 3) dialogano con il paesaggio.

Inclusività e riqualificazione
L’inaugurazione delle due nuove opere coincide, fra l’altro, con il restauro della croce lignea e dei ruderi della Cappella di San Canciano, accanto all’apertura dell’area verde tra Castelletto e Serre. Un pannello tattile rende la mostra più accessibile, sottolineando l’impegno di Miramare per l’inclusività. Interventi che valorizzano il patrimonio storico, integrandolo con l’arte contemporanea.
Dove: Scuderie e Parco del Castello di Miramare, Trieste
Quando: Fino al 9 novembre 2025
Immagini da Ufficio Stampa