Emanuele Aloia presenta il suo album Sindrome di Stendhal in una Live su TikTok. In che modo la piattaforma sta cambiando la musica?

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TikTok, la musica ed Emanuele Aloia. Il legame indissolubile tra la piattaforma – amatissima soprattutto dai più giovani – e le sette note è ormai innegabile. Basti pensare al modo in cui l’app influisce sulle classifiche globali. Nel 2020 la #fleetwoodmacchallenge ha riportato Dreams dei Fleetwood Mac in Top10 dopo 42 anni di assenza. O al modo in cui la musica su TikTok porti spesso alla scoperta di artisti emergenti, come appunto Emanuele Aloia. Dal suo primissimo video nel maggio 2019, al successo del primo singolo Girasoli, alle classifiche Spotify scalate nel 2020 con il brano Il Bacio di Klimt, fino al suo primo album Sindrome di Stendhal, la community di TikTok ha sempre sostenuto il cantautore: sono, infatti, oltre 400mila i video creati ad oggi con le sue canzoni in app.

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Non stupisce dunque il fatto che Sindrome di Stendhal sia stato presentato da Emanuele Aloia proprio in una Live esclusiva su TikTok trasmessa da Firenze. Con una tappa speciale – del resto il 15 aprile si celebra la Giornata Mondiale dell’Arte – alla Galleria degli Uffizi. Un luogo magico dove Emanuele è entrato per la prima volta, accompagnato dal Direttore della Galleria Eike Schmidt.

«In poco più di due anni, TikTok è diventata la casa della musica e della scoperta di nuovi artisti in Europa e nel mondo. – ha dichiarato Paul Hourican, Head of Music Operations TikTok Europa – Artisti emergenti e creator musicali, così come artisti affermati, arrivano su TikTok per condividere la loro creatività, costruire la loro fanbase e collaborare con altri creator. È un ricco spazio culturale e la musica ne è al centro».

Paul Hourican: Emanuele Aloia e la sua ‘esplosione’ su TikTok

«Quello a cui stiamo prendendo parte oggi è qualcosa di molto speciale. Un’incredibile collaborazione creativa. – continua Hourican nel suo intervento – L’unione di musica e arte. Da un lato un’istituzione culturale di fama mondiale come Le Gallerie degli Uffizi, dall’altra un giovane artista emergente Emanuele Aloia, sostenuto da un’etichetta discografica che crede e sostiene il talento. È l’incontro di fattori meravigliosi per creare qualcosa di nuovo che possa ispirare gli altri. Ciò che unisce tutto, è TikTok che diventa il luogo di condivisione, incontro e scoperta. Questo rende il nostro team molto orgoglioso. L’espressione creativa e l’arte in molte forme, inclusa la musica, avranno sempre un posto speciale su TikTok. Ci impegniamo per essere, oggi e sempre, una casa per la musica, per gli artisti e i creator e continueremo a sostenere il business musicale a livello globale».

Nella sala che accoglie la celeberrima Nascita di Venere di Botticelli, Aloia ha cantato Romeo e Giulietta, canzone in cui vengono menzionati proprio i due massimi capolavori di Botticelli ospitati agli Uffizi, la Venere e la Primavera. Ma perché proprio gli Uffizi? Dopo avere aperto il loro profilo su TikTok quasi un anno fa, infatti, gli Uffizi sono diventati uno dei Musei più seguiti su TikTok. Probabilmente perché hanno saputo intercettare e rispondere ai desideri degli utenti e a raccontare l’arte in una maniera unica, fresca e nuova, regalando alla community un nuovo modo per scoprire le loro bellezze.

Su TikTok, inoltre, sono oltre 400.000 i video creati su TikTok utilizzando i brani di Emanuele Aloia e uno dei suoi più utilizzati sulla piattaforma è Il Bacio di Klimt, traccia inclusa in questo suo album di esordio.

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