Tommaso Paradiso, ospite di Mara Venier a ‘Domenica In’, racconta il nuovo album ‘Space Cowboy’ uscito il 4 marzo.

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Ospite di Mara Venier a Domenica In, Tommaso Paradiso ha parlato del nuovo album Space Cowboy e ha ricordato il periodo del lockdown, quando un live improvvisato bastava a portare un po’ di apparente serenità. «Durante il lockdown – dice Paradiso – ho sentito cantare le mie canzoni. Così ho deciso di fare un piccolo concerto sul mio terrazzo, vivendo in un punto molto alto di Bologna. In quel momento sentirci insieme è stato tutto. Lo ricordo con estrema emozione».

Space Cowboy è uscito il 4 marzo e il cantautore l’ha descritto come un progetto che fa il punto su «cosa mi piace».

«Parlavo spesso con Paolo Sorrentino – dice Tommaso – e mi chiedeva perché avessi iniziato a fare musica. Un giorno gli ho risposto che volevo sentire cose che non sento. Era lo stesso motivo che aveva portato lui a fare i film. Space Cowboy nasce perché volevo un disco che suonasse così. È la purezza della musica pop. Ci sono chitarre di ispirazione anni ’80, la batteria al centro, il basso umilmente ispirato al John Lennon solista. Qua e là c’è qualche scopiazzata, ma chi è che non copia? Gli artisti che amo di più sono quelli che citano molto».

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Tommaso Paradiso, America e Italia in Space Cowboy

Prodotto da Federico Nardelli (con l’eccezione di Tutte le Notti, prodotta da Dorado Inc.), Space Cowboy è un dialogo intimo con l’ascoltatore. In cui, neanche a dirlo, c’è molta America.

«L’America per me è un orizzonte, come lo è stata per tanti italiani. – spiega Tommaso Paradiso in conferenza – È il faro dello show business. Anche Vasco Rossi cita James Dean nelle sue canzoni. È però un disco pieno d’Italia. C’è la costiera amalfitana, dove è stato registrato il disco. Abbiamo suonato alle 4 del mattino con gli amplificatori a palla, perché davanti avevamo solo il mare, che è un forte elemento di ispirazione per questo disco. Sono fiero di essere nato nella drammaturgia e nell’armonia italiana. In fondo noi italiani guardiamo un po’ da sognatori all’America».

Da un lato dunque, l’America e il Bel Paese. Dall’altro anche la continua e reciproca contaminazione tra cinema e musica. «La mia vera passione probabilmente è il cinema», arriva a dire Tommaso. «Io faccio la musica, ma la mia musica è ispirata tanto ai film. Questo album, in fondo, lo dedico a chi ha creato le grandi colonne sonore».

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