È un passaggio storico quello che vede l’approvazione ai fini del finanziamento Fus dei sette Centri di Produzione Musica, di cui cinque operano prevalentemente nell’ambito della musica jazz. Un passaggio che rappresenta anni di confronto e dialogo con il Ministero della Cultura da parte degli organismi coinvolti e delle maggiori realtà di rappresentanza del settore, in primo luogo l’Associazione I-Jazz e la Federazione Nazionale Il Jazz Italiano. Di questo si è parlato in conferenza stampa alla Casa del Jazz di Roma dove è stato detto che con la pubblicazione del decreto del Direttore Generale dello Spettacolo del 19 luglio 2022 arriva finalmente l’ufficializzazione: sono sette i Centri di Produzione Musica ammessi a finanziamento; cinque di questi operano nello specifico del mondo del jazz parliamo di Centro Adriatico Produzione Musica Ets di stanza a Pescara, We-Start – Piemonte Orientale Music per iniziativa di Associazione Rest-Art di Novara, il Centro diretto dall’Associazione Time in Jazz di Berchidda, il Centro Produzione Musica di Roma, con Casa del jazz ed Auditorium Parco della Musica (Fondazione Musica per Roma), Toscana Produzione Musica Ets sull’asse Firenze-Pisa (cinque soggetti aderenti a I-Jazz). Un’importante novità, quindi, portata dal nuovo DM che regola l’assegnazione dei fondi Fus parificando così la musica al teatro e alla danza, che porterà notevoli cambiamenti e nuovi assetti, contribuendo a ridefinire la filiera “formazione-produzione-programmazione” mettendo a disposizioni luoghi e professionalità che potranno essere di supporto alla creatività, una diversa valorizzazione dell’incontro artistico, dei percorsi di residenza creativa e del concetto di progettazione comune .La nascita di luoghi strettamente impegnati sulla produzione di opere nuove, infatti, avrà un impatto sulla qualità e quantità di nuovi progetti artistici, con una auspicabile e crescente presenza di nuovi talenti. La previsione che tutti i soggetti coinvolti fanno è quella di Centri forti e stabili nello strutturare spazi residenziali, supporto alla produzione e capacità di promuovere i nuovi progetti in Italia e all’estero, attenzione ai vari linguaggi musicali e artistici e alla multidisciplinarietà. Sembrano essere proprio questi, infatti, lo spirito e gli obiettivi che andranno ad animare e muovere i cinque Centri del mondo del jazz, unendo i loro percorsi, certamente diversi e vari, in un panorama unico e strutturato; l’idea di creare un coordinamento delle realtà jazz dedicate alla produzione e alla circuitazione di nuovi progetti, sembra essere infatti uno degli impegni che affianca la nascita delle singole situazioni. Sarà la Casa del Jazz, gestita dalla Fondazione Musica per Roma, la sede nella quale verrà attivato il coordinamento dei cinque Centri, e che sarà il fulcro della rete del mondo del jazz che si unisce e continua a fare sistema. La Fondazione Musica per Roma è una realtà unica nel suo genere in ragione della straordinaria attività che svolge presso la Casa del Jazz e l’Auditorium Parco della Musica di Roma Ennio Morricone. La molteplicità degli spazi e l’esperienza maturata negli anni dalla Fondazione costituiscono un punto di forza per il nuovo Centro di Produzione Musicale la cui direzione artistica è affidata a un comitato coordinato dall’Amministratore Delegato e composto da Nicola Piovani, Tonino Battista, Luciano Linzi e Roberto Catucci. Attraverso l’istituzione del Centro si consolida e rafforza l’attitudine storica di Musica per Roma alla creazione di nuovi progetti, alla costituzione di ensemble anche di ampio respiro, alla ricerca di nuovi linguaggi e alla loro ibridazione, alla valorizzazione della musica d’arte, alla promozione e divulgazione della cultura musicale, alla promozione dei nuovi talenti in Italia e all’estero. Il progetto triennale si pone l’obiettivo di potenziare e accrescere in maniera significativa sia le attività di produzione che di ospitalità che la Fondazione svolge dalla propria nascita nel segno dell’innovazione, della contemporaneità, della multidisciplinarietà e del networking con le altre realtà nazionali e internazionali, promuovendo i linguaggi del jazz, delle musiche improvvisate, della musica contemporanea e delle altre musiche d’arte del Novecento. In questo modo la filiera produttiva musicale ne trarrà vantaggio, entrando in contatto con il mercato globale alla scoperta delle nuove tendenze e dei protagonisti del futuro. Le attività del Centro si terranno prevalentemente presso la Casa del Jazz, nei diversi spazi di Villa Osio (bene sequestrato alla mafia), e presso i numerosi spazi dell’Auditorium Parco della Musica. Sarà rafforzata l’esperienza della Fondazione nella produzione di Orchestre ed Ensemble a partire dalle orchestre residenti come il PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble), che terrà una stagione fittissima in collaborazione con importanti festival internazionali (Romaeuropa Festival, Biennale Musica, Festival, Artescienza, Festival Puccini, Festival di Nuova Consonanza); Chantier Sonores, ensemble-residenza artistica sui gesti dell’improvvisazione, capitanati da Michele Rabbia e Daniele Roccato; il nuovo progetto di Franco D’Andrea dedicato alla musica del Novecento che mette insieme in orchestra improvvisatori di jazz e membri del PMCE e molti altri. Si svilupperanno collaborazioni internazionali, prima fra tutte un nuovo gruppo italo-francese composto da Federica Michisanti, Louis Sclavis, Vincent Courtois, Michele Rabbia, una coproduzione tra il Centro, il festival Striscia di Terra Feconda e la struttura Chorus (LeMans). Il progetto triennale 2022-2024 prevede la produzione e circuitazione in Italia e all’estero di diverse nuove iniziative curate da alcuni dei migliori talenti nazionali nel settore del jazz e della musica contemporanea: Enrico Rava, Franco D’Andrea, Giovanni Tommaso, Danilo Rea, Paolo Damiani, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, oltre che da alcuni dei più promettenti artisti del calibro di Federica Michisanti, Gabriel Marciano, Cesare Mangiacavallo, Anais Drago e tanti altri. Tra gli artisti internazionali che saranno ospitati: Mike Stern, Christian Mc Bride, Anthony Braxton, Roscoe Mitchell, Billy Cobham, Randy Brecker, Fred Hersch, Louis Cole, Han Bennink, John Scofield, Dee Dee Bridgewater, John Patitucci, Nate Smith, Craig Taborn, Tim Berne, e un’importante rappresentanza di artisti nazionali. Grande spazio sarà dato alla divulgazione musicale attraverso lo sviluppo delle orchestre giovanili già esistenti come la Jazz Campus Orchestra e la formazione musicale di alto livello in collaborazione con Enti di ricerca e Università. Importante ruolo di produzione e promozione è svolto dalla Parco della Musica Records che documenterà l’attività del Centro. L’Auditorium Parco della Musica ospiterà un grande laboratorio di produzione, all’interno del quale sperimentare nuovi percorsi per lo sviluppo e la crescita del sistema musicale italiano nel contesto internazionale per generare “best practice”. Al centro di questa iniziativa le stagioni di musica contemporanea del PMCE e le produzioni di Nicola Piovani. Il Centro Adriatico di Produzione Musica ETS presenta una proposta triennale basata sulla ricerca e l’innovazione nel campo dei nuovi linguaggi artistici contemporanei, in modo particolare del jazz e della musica popolare contemporanea, d’autore e di qualità. Il Centro di produzione vuole impegnarsi nella produzione e programmazione di grandi e medi organici (“Large Ensemble”) dai 12 ai 30 elementi, non tralasciando anche formazioni più piccole, ma concentrandosi nel colmare una carenza territoriale di formazioni grandi e medie dedicate alla musica jazz e alla musica contemporanea di qualità. Molti i nomi e i progetti che saranno prodotti e sostenuti dal Centro con base a Pescara nei prossimi anni, ne citiamo alcuni: Danilo Rea, Rita Marcotulli, Sergio Cammariere, Fabrizio Bosso, Bebo Ferra, Serena Brancale, Ada Montellanico, Giovanni Guidi, Luca Aquino, Danilo Perez, Mark Lettieri, Jacopo Ferrazza ma anche con musicisti abruzzesi come Max Ionata, Claudio Filippini, Nicola Angelucci, Marcello Di Leonardo, Luca Bulgarelli, Christian Mascetta, Michelangelo Brandimarte, Michele Santoleri e molti altri giovani del territorio. Molti artisti di valore internazionale, in un progetto che però prevede un forte impegno verso il ricambio generazionale dei musicisti, con riferimento soprattutto ai giovani under 35 diplomati presso i Conservatori di Musica, con un’attenzione particolare ai musicisti del territorio e del gender balance, impiegando una percentuale molto alta di musiciste donne, anche allo scopo di colmare una lacuna evidente nel mondo del lavoro legato al jazz e alle nuove musiche. La produzione e la programmazione del Centro Adriatico Produzione Musicale sono basati su criteri di alta qualità dell’offerta musicale e vogliono enfatizzare una pluralità di espressioni artistiche innovative e contemporanee, con una piena assunzione del rischio culturale ma con la determinazione di concorrere allo sviluppo del sistema dello spettacolo dal vivo, proponendo modalità produttive e processi di lavoro a carattere innovativo che permettano al centro di Produzione di interagire sia con l’industria culturale che con gli Enti di formazione presenti sul territorio (Università e Conservatorio). Il progetto presentato da Rest-Art di Novara, con la direzione artistica di Enrico Bettinello, si è attestato ai vertici nazionali per la capacità di proporre, nel corso degli anni e nel progetto triennale, una proposta innovativa nell’ambito della musica contemporanea. La nascita del Centro di Produzione Musica WeStart, che mette in rete per la prima volta il sistema dei Festival del Nord-Ovest includendo Tones on the Stones e Jazz:Re:Found, intende sviluppare l’esperienza già avviata nel contesto dell’ex caserma Passalacqua, con la prospettiva di dedicare spazio sempre più importante alla produzione di musiche nuove – da far circuitare in Italia e in Europa – e un’attenzione crescente verso i giovani talenti, andando a costruire e consolidare il ruolo di Novara nella sua centralità rispetto alla creatività musicale contemporanea. Unico centro di tutto il Nord Italia premiato dal FUS, il Centro Produzione Musica WeStart sta lavorando in questo primo anno, tra le altre progettualità, alle produzioni della nuova Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella, al progetto Dj Khalab di Raffaele Costantino, guardando allo scenario internazionale con il duo tra Lisen Rylander-Löve e Mirko Pedrotti (in collaborazione con il Centro Santa Chiara di Trento e lo Stockholm Women’s International Jazz Festival), ma anche la produzione multidisciplinare tra musica e danza con Beatrice Bresolin e Valeria Sturba (in collaborazione con il Festival Bolzano Danza), il duo O-Janà e la Erios Jazz Junior Orchestra, ensemble swing di giovanissimi, unico sul panorama nazionale. L’idea del Centro piemontese è quella di stimolare e sostenere i progetti creativi, l’esplorazione dei linguaggi più significativi, la relazione con il territorio, il dialogo con pubblici nuovi, la sostenibilità e l’attenzione alle pluralità sono alla base di uno sguardo curatoriale che vuole contribuire a fornire a tutto il sistema gli strumenti e le energie per una crescita che la qualità artistica dei nostri musicisti e musiciste merita decisamente. Insulae Labe è il Centro di Produzione del jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo coordinato dall’Associazione Time in Jazz presieduta e diretta da Paolo Fresu; un progetto importante che indagherà non solo sulla proposta isolana sarda, ma anche su quella siciliana e metterà in relazione artisti e progetti, lingue e repertori che costruiranno una nuova insularità che, per cerchi concentrici, lambirà e toccherà le altre isole, piccole e grandi, del Mediterraneo quali Corsica, Elba, Baleari, Cipro, Malta, Creta. Le isole sono per definizione territori svantaggiati e questo progetto si propone di arricchirne l’offerta, per un riequilibrio territoriale. Insulae Lab, con la propria capacità di operare in rete tra soggetti del sistema artistico e culturale, si fa portavoce dei nuovi talenti, per favorire il ricambio generazionale; desidera sostenere la diffusione dello spettacolo italiano all’estero e i processi di internazionalizzazione, in particolare in ambito europeo, attraverso iniziative di coproduzione artistica, collaborazione e scambio. Al fine di stimolare la multidisciplinarietà, la direzione artistica del festival ha creato all’interno della propria struttura una condizione di costante interazione tra i vari settori di attività, con dinamiche di scambio e contaminazione che coinvolgeranno l’ampio tessuto jazzistico isolano oltre a scuole, conservatori di musica, università e fasce di età e socialmente svantaggiate, perché Time in Jazz è precursore di un nuovo approccio alla fruizione della musica, al di là di luoghi canonici come le sale da concerto. Alcuni degli artisti e dei progetti prodotti da Time in Jazz nel 2022: “Sardegna oltre il mare/Odras” con Paolo Carrus Ottetto feat. Luigi Lai (launeddas) e Sandro Zerafa (chitarra); Attittos, Duru-Duru e Cantunovu con Elena Ledda, Etta Scollo, Mauro Palmas, Alfio Antico, Giovanni Sollima; Piano Island con Dino Rubino e Luca Mannutza; Antine, sull’opera di Costantino Nivola, con Giovanni “Nanni” Gaias, Giuseppe “Peppe” Spanu, Saffronkeira, Manu Invisible; Funk, con Mario Biondi e la Funky Jazz Orkestra diretta e arrangiata da Dario Cecchini, Il suono delle pietre, sull’opera di Pinuccio Sciola, con Rita Marcotulli, Pietro Pirelli, Francesco Branciamore. Toscana Produzione Musica nasce invece dall’incontro di alcuni dei maggiori programmatori e promoter di musica jazz tra Firenze e Pisa come un soggetto nuovo e come un vero e proprio luogo di incontro e di sviluppo tra percorsi progettuali ed esperienze di operatori ed esperti che nella propria attività hanno lavorato a partire dal territorio di riferimento con la costante esigenza di creare un humus fertile per la musica, sia dal punto di vista della ricerca, che da quello della creazione artistica. Il Centro, che vede la direzione artistica di Maurizio Busia, Fernando Fanutti e Francesco Mariotti, lavorerà per dar vita a processi e percorsi musicali rilevanti tanto per i musicisti quanto per la crescita culturale di pubblici eterogenei e curiosi, una visione artistica aperta e costruttiva che ha oggi la possibilità di divenire produttiva e continuativa per portare nuovo ossigeno a un panorama infragilito dagli anni della pandemia ma anche da sfide legate alle nuove tecnologie non sempre percepite come valorizzanti delle produzioni creative e dei beni immateriali e intellettuali. Elemento fondamentale per la progettazione del centro è l’alto livello qualitativo delle produzioni e del rapporto tra eccellenza della forma – anche dove questo significhi alto livello di preparazione tecnica e consapevolezza dei musicisti – e l’urgenza e la profondità delle idee e dei valori contenuti nei progetti. L’attività di Toscana Produzione Musica intende articolare questa ricerca negli ambiti del jazz, della musica elettronica e nella multidisciplinarietà e interculturalità. Il centro dedicherà la propria attenzione tanto ad artisti di chiara fama nazionale e internazionale – come ad esempio Danilo Rea, Michel Godard, Ziad Trabelsi e Orchestra Almarà quanto ai musicisti e talenti attivi sul territorio regionale – come i toscani o attivi in Toscana Nico Gori, Dimitri Grechi Espinoza, Alessandro Galati, Silvia Bolognesi, Pasquale Mirra – che si stanno distinguendo nel proprio settore privilegiando aspetti di ricerca formale e stilistica o che abbiano un’attitudine alla sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi senza fermarsi ai generi, e intende inoltre lavorare a stretto contatto con giovani artisti emergenti.