Il 16 settembre 1997 Mariah Carey pubblicava il sesto album in studio, Butterfly. Sono passati 25 anni da quel giorno, ma ancora oggi resta uno dei dischi più iconici dell’artista. Sicuramente uno di quelli a cui lei stessa è più legata, come ha dichiarato in diverse occasioni. E lo ha ribadito anche nelle scorse ore, quando sui social ha ufficializzato i festeggiamenti per il venticinquesimo anniversario dell’album preannunciando numerose sorprese per i fan.
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Butterfly compie 25 anni, le sorprese per i fan
Per celebrare al meglio i 25 anni di Butterfly è in arrivo una ristampa in versione deluxe del vinile con ben 8 bonus tracks dalle sessioni dell’album (la versione in digitale è già disponibile sulle piattaforme di streaming), così come la pubblicazione in 4K dei videoclip dei singoli Honey e The Roof (Back in Time). Ma le sorprese non finiscono qui. Mariah ha in serbo anche un documentario sulla realizzazione del video della già citata Honey, performance live di quel periodo, una speciale release in vinile di Honey (The Remixes). E ancora: nuovo merchandise a tema Butterfly e qualche altro asso nella manica da svelare.
Mariah Carey su Butterfly: “La vera emancipazione del mio spirito”
Ma perché Butterfly è così importante nella carriera di Mariah Carey? La “elusive chanteuse” spiega: “Non dimenticherò mai il giorno in cui ho pubblicato questo album. Non mi ero mai sentita così esposta e vulnerabile, e al tempo stesso libera ed euforica. È stata una vera emancipazione del mio spirito, della mia anima e dei sentimenti più intimi che ho riversato in ogni testo e in ogni nota di queste canzoni. 25 anni dopo ed è ancora uno dei momenti più orgogliosi della mia vita e della mia carriera”.
Mariah spiega le ali e inizia a volare
Impossibile parlare di questo disco senza inquadrarlo nel momento privato che Mariah stava vivendo. Nel 1997, dopo 5 anni di matrimonio, la Carey si separa da Tommy Mottola, allora capo di Sony Music nonché responsabile del successo folgorante dei primi anni della cantante. Come capita a molte star, gli inizi sono quelli segnati da grandi risultati ma anche quelli in cui si ha ben poca voce in capitolo. Mariah voleva fare un’altra musica rispetto a quel sound adult contemporary che aveva contraddistinto i suoi primi lavori. Qualche seme era già stato gettato con Daydream, nel 1995, ma è con Butterfly che la diva vira con decisione verso l’R&B e l’hip hop lavorando con mostri sacri come Missy Elliott, Q-Tip e Puff Daddy. Mariah Carey prende il controllo e dà forma alla propria visione artistica inaugurando un nuovo, fortunato capitolo della propria carriera. 25 anni dopo siamo ancora qui a festeggiare il giorno in cui la cantante ha spiegato le ali e ha iniziato a volare. Proprio come quella farfalla che si posa sulla sua mano e che è stata immortalata sulla cover dell’album.
Foto: Instagram Mariah Carey