È Robert Figlia a firmare la cover de ‘L’albero delle noci’ di Brunori Sas, a cui Giacomo Triglia ha dato colori pop art.
Uscirà il 14 febbraio – rigorosamente durante l’esperienza sanremese – l’album di Brunori Sas L’albero delle noci. Dopo Cip! – uscito cinque anni fa – il cantautore sceglie visivamente un immaginario più legato alla terra: dopo il cielo, insomma, sono le radici ad essere celebrate. «Il pettirosso – dice in proposito Brunori – è un uccello molto tenero a vedersi ma incazzuso, come si dice dalle mie parti. È molto territoriale. Cip! si muoveva quindi a metà strada tra cielo e terra, dal punto di vista di un uccellino in un inverno rigido».
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L’albero delle noci è invece «un disco che torna sulla terra». E, a rappresentarlo, troviamo una noce blu su sfondo giallo: un artwork realizzato dall’illustratore Robert Figlia (sui social Studio in Nero). È un albero di noce emblematico nella vita di Dario Brunori, un punto di osservazione privilegiato e d’ispirazione per celebrare la gioia e la rivoluzione che una nuova vita porta con sé. «L’albero delle noci sta davanti casa mia. – dice l’artista – Lo osservo sempre quando mi frulla qualcosa in testa, anche perché da anni sono convinto che sia lui a suggerirmi le canzoni che scrivo. D’altronde non avendo gli alberi, soprattutto quelli secolari, nessun interesse per i rendiconti Siae, mi sembrava doveroso quantomeno tributargli una canzone».
Brunori Sas e l’artwork per L’albero delle noci
L’estetica dell’album va però oltre il singolo tributo all’albero del cantautore. «Più che fotografie – racconta – abbiamo chiesto a Robert di venire in studio e fare sketch col carboncino. Come nei processi americani. Per la copertina, l’immagine parte da un disegno a matita di Robert. Ha prima disegnato a matita la noce e poi con Giacomo Triglia, regista dei miei video, abbiamo deciso di portare la grafica fuori da un’idea di folk. Alcuni episodi del disco sono registrazioni mie col cellulare, anche con errori, così che fosse la fotografia del momento. Perché alcune cose sono irripetibili. La noce a matita è quella roba. I colori invece sono nuovi, un po’ pop art, e sono quelli delle nuove canzoni: tentativi di vestire Brunori in modo diverso».
Una curiosità: l’1 settembre 2024 brunori Sas ha pubblicato sui propri social l’immagine di un dipinto, accompagnato dalla didascalia …e alfine San Brunori accolse le preghiere della gente, donando nuovi frutti nel mese di Settembre. «È un indizio messo all’inizio e che non ha colto nessuno, perché il mio pubblico è quello che è. – ironizza il cantautore – Volevo creare un’aura mistica intorno all’albero delle noci. Non ho voglia però di sovrastrutturarlo. Ci sono temi che emergono naturalmente, ma non abbiamo ragionato a priori». Dopo quell’indizio, è uscito il primo singolo La Ghigliottina (il 18 settembre) e anche qui l’artwork rappresenta una noce (la cover art è di Luciano Marchetti e Robert Figlia). A seguire è uscito Il Morso di Tyson: l’artwork rappresenta una foglia ed è sempre firmato da Robert Figlia.
Insomma, L’albero delle noci ha un’estetica terrena che richiama il titolo. Ma più di questo, rappresenta «la terra, le radici, le stagioni, le foglie che vanno e quelle che vengono. – dice Brunori – E forse su tutto l’altalena perenne fra il bimbo che vorrebbe eternamente raccontare (e raccontarsi) favole e l’adulto che sa quanto importante sia ciò che risiede nell’ombra».