Rodrigo D’Erasmo e Roberto Angelini ci raccontano ‘Il Dominio della Luce’: un album e un libro illustrato.

Si intitola Il Dominio della Luce il progetto di Rodrigo D’Erasmo e Roberto Angelini: un album (Woodworm) e un libro (Wudz Edizioni) – che coniuga parole e illustrazioni del sammarinese Gianluigi Toccafondo – che vogliono essere uno spiraglio artistico e una chiamata alle arti. «Da subito – ci racconta Rodrigo D’Erasmo – abbiamo avuto la percezione che questa musica potesse espandersi in altre forme, che potesse avere vita più complessa del solo disco. Volevamo ampliare l’esperienza, sia per l’ascoltatore che per noi, giocare con questa materia sonora e darla in pasto ad altri creativi. Pensiamo che sia un periodo storico in cui sia politicamente importante, per chi traffica con la faccenda creativa, mescolare i punti di vista e le esperienze. Il progetto ha richiesto cura e artigianalità, ma anche pensiero».
L’articolo continua più sotto
La nostra newsletter bisettimanale dedicata al mondo dell’arte e della cultura
Come ben esplicato dalla copertina – sempre a firma di Gianluigi Toccafondo – Il Dominio della Luce è «un focolare – dice Rodrigo – intorno a cui ci siamo raccolti. Soprattutto Gianluigi Toccafondo, con il contributo pittorico, ha creato un ponte perfetto tra musica e parole. L’album è la colonna sonora di un film immaginario e rimane aperto anche una volta uscito. È una chiamata alle arti aperta a chiunque avrà voglia di diventarne co-autore in futuro. Anche solo per ispirazione: è tutto a disposizione di questa collettività che abbiamo iniziato a costruire, sperando che sia l’inizio di un lungo percorso».

Il Dominio della Luce tra coraggio e necessità
Un atto coraggioso in fondo, «spinto – aggiunge Roberto Angelini – dalla necessità e dalla possibilità di essere liberi». «È chiaro – continua – che ci siamo arrivati a un punto del percorso in cui ci siamo potuti guardare e dire Facciamo una cosa che ci va di fare e che non sia al servizio di altri. Senza nulla togliere alle collaborazioni, ma avevamo voglia di fare una cosa nostra. È un modo anche per dire Si può fare. Cerchiamo di essere un po’ più coraggiosi, almeno nelle forme di espressione artistica. Non ci interessa essere virali su TikTok. Pensiamo solo che questa piccola luce, aiutata dal contributo di tanti altri artisti, possa essere costante e duratura. Senza essere troppo grande, altrimenti diventa incendio». «Non vogliamo sfruttare una finta condivisione – chiosa Rodrigo – ma piuttosto far scaturire scintille che generino una fiamma meravigliosa».
Amici di lunga data e forti del lavoro già svolto su Nick Drake, per l’album, Angelini e D’Erasmo ci dicono di aver ormai costruito «una dinamica strumentale autosufficiente». «Ci siamo resi conto – dice Rodrigo D’Erasmo – di aver generato un sound peculiare, unico. Avevamo tanti spunti musicali accumulati nel tempo che ci siamo tenuti lì al posto di darli con generosità. Un paio di anni fa, durante un Sanremo che non ci vedeva coinvolti, abbiamo creato una bolla di scrittura dove siamo arrivati con qualche brano chiuso. Ci siamo autoprodotti e autostimolati, trovando un equilibrio fragile ma libero. Il pochissimo diventa poi tantissimo nell’esperienza live».

L’incontro con Thom Yorke e l’importanza degli ossimori
In particolare, Roberto Angelini ricorda un momento preciso: a Siracusa, il duo è stato chiamato a sonorizzare una lettura. «Non avevamo tempo – racconta – di preparare cose ex novo, ma avevamo un repertorio infinito su Nick Drake e abbiamo deciso di proporlo senza voce. Il giorno prima dello spettacolo ci dicono che nel pubblico c’è Thom Yorke. E adesso? Che facciamo? Ci siamo ritrovati a fine serata con Thom Yorke fuori dal camerino che ci faceva i complimenti per lo spettacolo. Il colpo di fortuna sta nel fatto di aver suonato in modo strumentale. Pensa se avessimo dovuto cantare in inglese davanti a Thom Yorke! Nei giorni successivi ci siamo detti che la versione strumentale era molto bella».
L’intero progetto è dunque guidato dalla musica di D’Erasmo e Angelini, con un focus particolare sugli ossimori, che tornano spesso. «Sono momenti musicali che spezzano il disco. – dice Angelini – Ma è un noise che creiamo non più con lo strumento nella sua purezza. È il momento in cui andiamo a utilizzare l’effettistica del nostro suono. Sono appuntamenti nel disco fondamentali e potrebbero essere uno stimolo. Nel live saranno momenti con voci narranti perché sono tappeti per raccontare storie più che i brani. Danno un’idea di vulcanico, di lava che ribolle. C’è contemporaneità in quel noise».

Il libro e le illustrazioni
Tornando al libro, gli autori che hanno contribuito sono Federico Baldi, Sandro Bonvissuto, Vasco Brondi, Ilaria Caffio, Giulia Caminito, Tommaso Di Dio, Enrico Gabrielli, Chiara Gamberale, Gemitaiz, Vittorio Lingiardi, Francesca Mannocchi, Flavia Mastrella, Paolo Nori, Greta Olivo, Fabio Peri, Telmo Pievani, Antonio Rezza, Filippo Timi e Emanuele Trevi. Toccafondo ha ascoltato il disco e letto i contributi: man mano che arrivavano «lui produceva. – ci dice Rodrigo – Ci aspettavamo che facesse un lavoro sulla copertina, invece è stato generosissimo ed è diventato un libro illustrato. Ci spiace che il suo lavoro sia un po’ sacrificato perché è un libretto. Le opere originali sono molto toccanti. E comunque non è stato facile trovare qualcuno che sposasse questa iniziativa: non abbiamo trovato un’autostrada».
LEGGI ANCHE: Meg, l’artwork di ‘Maria’ tra uroboro e danza: «Ogni fine è un nuovo inizio»
La strada è spianata e, al netto dei contenuti del progetto, già il titolo indica un potente ottimismo di fondo. «Penso – ci dice Angelini – che non saranno anni facili e credo più a una resistenza della luce che a un dominio. Il prossimo disco dovremmo infatti chiamarlo la resistenza della luce».
Foto di Annapaola Martin