Si terrà il 7 settembre alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma lo speciale concerto di Marina Rei per festeggiare il traguardo dei 25 anni trascorsi dalla pubblicazione del primo album omonimo e un percorso artistico che l’ha portata ad affermarsi come una delle poche polistrumentiste ed autrici del nostro panorama musicale. Per l’occasione, Marina ha invitato molti artisti che hanno condiviso alcuni momenti importanti della sua carriera, per regalare al pubblico una serata indimenticabile.
Sul palco con lei Paolo Benvegnù, Carmen Consoli, Riccardo Sinigallia, Pierpaolo Capovilla, Max Gazzè, Cristiano Godano, Filippo Gatti e Roberto Angelini, oltre ai suoi compagni di viaggio di una vita, Matteo Scannicchio, Giorgio Marina Condemi e Andrea Ruggiero, insieme a Pierpaolo Ranieri, Gabriele Lazzarotti e Marco Rovinelli. È così che annuncia questo importante appuntamento: «Vorrei che il 7 settembre fosse una festa. È questo, oggi, il mio desiderio, ed è così che immagino quel giorno. Potrò salire di nuovo su un palco, per un concerto unico, e ripercorrere 25 anni di musica in un momento in cui la musica si ascolta faticosamente, in un momento in cui la musica va ascoltata di nuovo senza paura. Ed è anche per questo motivo che ho voluto fortemente che un sogno diventasse realtà. Un passo avanti, per noi, che viviamo e camminiamo da sempre con la musica, per noi che vogliamo e dobbiamo ritrovare la fiducia e ricominciare a sognare. Emozionare ed emozionarci insieme a chi ci dà la possibilità di farlo e a chi ci ascolta con attenzione ogni volta. Su quel palco, con alcuni amici speciali che mi hanno accompagnato in questo lungo tempo, suoneremo e canteremo guardando avanti, per potervi incontrare ancora».
Il live di Roma sarà anche l’occasione per presentare dal vivo Per essere felici (Perenne/Believe), il nuovo album di inediti della musicista e cantautrice, che arriva a sei anni di distanza dal precedente lavoro Pareidolia e prosegue quell’evoluzione stilistica di Marina Rei, frutto di scelte ben precise e di un’attenzione sempre più rivolta alla parola e alla cura compositiva. Per essere felici, infatti, è un lavoro in cui la scrittura è centrale fin dalla prima nota come dice l’artista stessa per presentare l’album: «Questo disco è stato registrato quasi interamente a casa mia, con la volontà di non rincorrere alcun canone di bellezza o stereotipo sonoro. La scrittura è stata l’unica risorsa da cui partire e a cui tornare».
Il disco è stato anticipato dall’uscita del singolo e video della title track, seguito dal brano Comunque tu e dal singolo Dimenticarci. Figlia di genitori musicisti (madre violista e padre batterista) Marina Restuccia, in arte Marina Rei, ha sempre respirato musica di diverse ispirazioni, una musica che ha alimentato in lei contrasti e nutrito al tempo stesso la ricchezza della sua formazione. Intorno ai 18 anni, alla ricerca di una identità artistica autonoma dalle influenze familiari, Marina forma un suo gruppo grazie al quale inizia a mettere a fuoco l’obiettivo artistico da perseguire. Contemporaneamente entra a far parte come vocalist di ‘Progetto Tribale’ che esce su UMM, etichetta di culto internazionale, e successivamente registra due dischi dance in inglese, con i quali riscuote un discreto successo in Giappone. Ma soprattutto è in quel periodo che inizia a suonare nei locali, scoprendo la varietà di sensazioni che solo i concerti sanno suscitare ed è questa la forma espressiva che lei tuttora predilige. Nel 1994, dopo anni di concerti dal vivo e di studio delle percussioni, grazie anche all’aiuto di Paolo Micioni, all’epoca suo manager, firma con una major, la Virgin, con la quale pubblica il suo primo singolo importante (Sola, aprile 1995) e partecipa, nel 1996, per la prima volta al Festival di Sanremo con il pezzo Al di là di questi anni, col quale vince il Premio della Critica.
Nello stesso anno pubblica il suo primo album in italiano, Marina Rei. Con il secondo album Donna (1997) torna al Festival di Sanremo 1997 con Dentro me, brano seguito dalla pubblicazione della rivisitazione della canzone dei The Real Thing You to me are everything, diventata poi Primavera. I primi segnali di un forte desiderio di cambiamento e di una necessità di maggiore serenità affiorano in Anime Belle (1998), soprattutto nel brano Un inverno da baciare – sua terza partecipazione sanremese, per manifestarsi poi in tutta la loro complessità e pienezza nell’album Inaspettatamente (2000), il primo lavoro interamente scritto, parole e musica, dall’artista romana. In questo disco prevalgono suoni rock e testi crudi, ne fa parte la canzone I miei complimenti, forse la più emblematica di questa sua fase artistica ed esistenziale. Nel 2000, nella ricerca di un team di lavoro che le si confacesse maggiormente, passa dalla Virgin alla BMG e inizia la collaborazione con Daniele Sinigallia. Dalla forte intesa instaurata con lui nasce l’album L’incantevole Abitudine (2002). In questo lavoro è contenuta la canzone La parte migliore di me che verrà poi inserita nel film di Gabriele Muccino Ricordati di me.
Nel 2005, pubblica con un’etichetta indipendente l’album Colpisci, nuovamente prodotto da Daniele Sinigallia; da questo disco è estratta Fammi entrare, canzone con la quale torna a Sanremo. Colpisci è un album ricco di suoni e colori, passione ed emozione che traspaiono dalle parole e esplodono nella musica. Dieci canzoni per le quali Marina si è avvalsa della collaborazione di alcuni artisti a lei affini, come Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Riccardo Sinigallia, Francesco di Bella dei 24 Grana, Filippo Gatti e Roberto Mariani. A febbraio la canzone And I Close my eyes, tratta dal film Fino a Farti Male di Alessandro Colizzi, è tra le finaliste nella sezione Miglior Canzone Originale per il Nastro D’argento.
Nel 2007 pubblica Al di là di questi anni: un progetto coraggioso e suggestivo nel quale rivisita in chiave acustica il proprio repertorio, interpretandolo con una band composta da un quartetto d’archi oltre che da pianoforte, chitarra e, soprattutto, dalle percussioni. Sono proprio l’infinita gamma di percussioni, l’unico elemento cui è affidata la ritmica del progetto: una scelta impegnativa, che rivela il suo vero aspetto di musicista. Questa nuova chiave interpretativa mette a nudo la voce, lasciandole esprimere più liberamente e con maggior forza la sua vocalità. Nell’intensa attività concertistica degli anni seguenti, è di particolare interesse segnalare la partecipazione all’International Book Fair di Guadalajara, nel dicembre 2008 in Messico, dove ha proposto un progetto di grande energia e forte impatto: un duo con Carmen Consoli, batteria, chitarra e due voci. L’8 maggio 2009 esce Musa, album di inediti, interamente scritto e prodotto da Marina stessa, che descrive figure femminili forti, donne fuori dagli schemi, con un percorso preciso davanti a sé, nel lavoro, nella famiglia, nella società. Il sound complessivo dell’album è stato costruito intorno a quello della sua batteria.
La canzone Donna che parla in fretta, tratta dalla poesia di Anne Waldman, poetessa della beat generation, viene presentata lo stesso anno sul palco del Primo Maggio a Roma. Nell’album Marina include anche una bellissima versione de Il mare verticale di Paolo Benvegnù. L’attività live che ne è seguita è stata in larga misura un approfondimento di questi temi. Ha interpretato canzoni simbolo della liberazione femminile, come Piece of my heart di Janis Joplin, inclusa nella raccolta di Italia Wave dedicata al quarantesimo anniversario di Woodstock. Il 15 Maggio 2012 esce su iTunes il singolo E mi parli di te che precede l’uscita del disco La conseguenza naturale dell’errore. L’inedito è stato scritto e interpretato insieme a Pierpaolo Capovilla, frontman del Teatro degli Orrori, ed è stato presentato per la prima volta sul palco del Primo Maggio a Roma insieme al brano Qui è dentro, canzone che pone l’attenzione su uno dei temi di maggiore discussione in Italia: il sovraffollamento delle carceri.
Il 18 settembre 2012 esce l’album La conseguenza naturale dell’errore, in cui ha anche l’onore di cantare per Ennio Morricone che arrangia Che male c’è di Riccardo Sinigallia e Valerio Mastandrea in una versione per orchestra. Dopo un tour di un anno, si ferma e inizia a pensare ad un nuovo lavoro. Grazie all’incontro con Giulio Ragno Favero, già produttore e bassista di One Dimensional Man e del Teatro Degli Orrori, si lascia prendere dall’entusiasmo e dalla sua bravura che la spingono a scrivere insieme a lui il nuovo disco. Il 30 settembre 2014 esce il suo decimo disco: Pareidolia, preceduto dal singolo Lasciarsi Andare. Secondo singolo è Ho visto una stella cadere. All’uscita di Pareidolia seguono due tournée.Il 2016 comincia all’insegna del live, con un tour che la porta a suonare in tutta in Italia e in Europa (Parigi, Londra, Bruxelles). Dopo questo fortunato tour, l’anno seguente presenta Unplugged Tour 2017, dove si alterna tra chitarra, batteria e pianoforte accompagnata da Mattia Boschi al violoncello. I nuovi live sono l’occasione per dare nuova vita ai successi di un’intera carriera in un progetto unico nel suo genere. È sempre nel 2017 che ritorna a suonare sul palco del Primo Maggio a Roma. Nel 2018 e nel 2019 è in tour con il progetto Canzoni contro la disattenzione insieme a Paolo Benvegnù. Il 26 giugno 2020 esce il nuovo album di inediti, intitolato Per essere felici e anticipato dalla title track, seguito dal brano Comunque tu e dal singolo Dimenticarci.
Lunedì 7 settembre, ore 21.00
Roma – Auditorium Parco della Musica / Cavea – via Pietro de Coubertin, 30
Biglietti: € 20,00 + prev.
I biglietti sono disponibili sul circuito Ticketone