32° edizione del Salone del Libro di Torino tra le polemiche. A Un giorno da pecora interviene Mauro Corona “Secondo me ha diritto di esporre le proprie cose, altrimenti siamo noi i dittatori.”
Il 9 maggio prenderà il via il Salone del Libro di Torino, giunto quest’anno alla 32° edizione. Quella di quest’anno è caratterizzata dalle polemiche per la presenza tra i vari stand della casa editrice Altaforte di Francesco Polacchi, ritenuta vicina e Casapound.
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Secondo me ha diritto di esporre le proprie cose, altrimenti siamo noi i dittatori.
Mauro Corona
Diversi ospiti hanno annullato la loro presenza alla manifestazione da Wu Ming a Carlo Ginzburg, passando per Zerocalcare e la presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo. Ospite della trasmissione radiofonica di Rai Radio1 ‘Un giorno da pecora‘ lo scrittore Mauro Corona è tornato a parlare dell’argomento esprimendo dissenso per le tante defezioni se non c’è stata una violazione della Costituzione.
“Se viviamo in democrazia e questo signore non entra nel codice della Costituzione – ha detto Mauro Corona – se la sua presenza al Salone del Libro non è una ricostituzione del partito fascista, secondo me ha diritto di esporre le proprie cose, altrimenti siamo noi i dittatori.
Se la sua presenza è ascrivibile nella ricostituzione del partito fascista, va preso a calci in culo e mandato via, ma se così non è lui ha diritto di avere la sua bancarella: siamo democratici per una volta”.
Corona al Salone del Libro di Torino il 12 maggio presenterà il suo nuovo libro e mentre l’organizzazione dell’evento fa sapere che lo stand di Altaforte verrà spostato in una posizione più sicura, lo scrittore ha concluso:
“Io ci andrò di sicuro, vado a lavorare, non me ne frega proprio niente di Casa Pound. Io sono più antifascista di chi dice di esserlo: anche se non passerò davanti al suo stand, se questo signore non fa nulla che sia ascrivibile ad un reato ha diritto di esserci. A me se non viene mi fa un piacere però, sia chiaro”.
crediti foto e video@Ufficio Stampa Un Giorno da Pecora