Dopo sei anni di chiusura, dovuta a un lungo intervento di restauro, la Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano riapre al pubblico. E lo fa in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo con uno speciale allestimento multimediale dedicato al grande artista che riporta la città a come lo stesso genio vinciano deve averla conosciuta e vissuta.
L’ambiente più importante e rappresentativo dell’intero complesso meneghino racconta oggi sulle sue pareti il passaggio di Leonardo, con un progetto decorativo inedito che sarà oggetto di nuovi studi. Leonardo mai visto – Sotto l’ombra del Moro (fino al 12 gennaio 2020) è la speciale installazione pensata per questa apertura.
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Si tratta di un’esperienza multimediale che guida i visitatori attraverso la Sala dalla pavimentazione al soffitto ricostruendo nel dettaglio l’dea di imitazione della natura che l’artista aveva progettato. Nel corso dei secoli, infatti, l’orginaria decorazione leonardesca è stata coperta da strati di calce resi necessari dalla diversa destinazione d’uso che la sala ebbe, fra le altre quella di caserma e stalla durante i periodi di guerra.
Con Leonardo mai visto volta, pareti e suolo tornano a essere l’ambiente immaginato dall’artista come un sottobosco che si sviluppa fino a comprendere anche gli spazi al di là degli alberi. Così, la stanza del duca Sforza veniva trasformata in una finestra sul territorio circostante da lui governato, con case e colline a perdita d’occhio.
Secondo i documenti, il grande genio italiano vi lavorò nel 1498 per volontà d Ludovico il Moro dopo aver terminato il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie progettando un illusionistico pergolato con diciotto alberi di gelso legati da corde. Alla base un’enorme radice disegnata a carboncino (Il Monocromo) che si articola in tronchi, rami e aperture paesaggistiche fino a raggiungere la volta con lo stemma della famiglia Sforza.
Uno straordinario trompe l’oeil, quello della Pergola di Leonardo, che insieme agli altri progetti allestiti nelle sale del castello per Milano e Leonardo 500 ci fa immergere nell’arte del genio vinciano per apprezzarne, oggi come ieri, la straordinaria visionarietà.