È commovente la rivelazione di Duffy, che ammette di essere stata rapita e violentata. Sul web circolavano ormai da tempo domande su che fine avesse fatto la cantante gallese. Diventata celebre dopo la pubblicazione del singolo Mercy nel 2008, per qualche anno Amy Ann Duffy – questo il suo vero nome – collezionò premi e applausi da pubblico e critica, prima con l’album di debutto Rockferry (che le valse un Grammy Award e tre BRIT Awards) e poi con il secondo disco, Endlessly. Lì si è fermata la carriera della cantante gallese, con grande sorpresa di quanti la consideravano una degna erede del soul bianco, al pari di Adele e Amy Winehouse.
La sua assenza trova ora però una risposta, data dalla stessa cantante con un post su Instagram struggente e drammatico.
« Potete solo immaginare quanto tempo ho impiegato a pensare di scrivere questo post. Al modo in cui avrei dovuto scriverlo e a come mi sarei sentita dopo. – scrive l’artista – Be’, non sono sicura del perché ora sia il momento giusto e del perché mi sembri liberatorio parlare. Non lo so spiegare. Molti di voi si sono chiesti cosa mi sia successo, dove sia sparita e perché. Un giornalista mi ha contattato, ha trovato il modo di raggiungermi e gli ho detto tutto la scorsa estate. È stato gentile e per me è stato bellissimo poterne finalmente parlare».
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«La verità – continua Duffy – e per favore fidatevi se vi dico che sto bene e ora sono al sicuro, è che sono stata violentata, drogata e tenuta prigioniera per qualche giorno. Ovviamente sono sopravvissuta, ma mi ci è voluto del tempo per riprendermi. Non esiste un modo leggero per dirlo. Ma posso dirvi che negli ultimi dieci anni, sono stata per centinaia di giorni impegnata a sentire di nuovo il sole nel mio cuore, e ora finalmente splende».
«Vi chiederete perché non ho scelto di usare la mia voce per esprimere il mio dolore. Non volevo mostrare al mondo la tristezza nei miei occhi. – spiega ancora Duffy – Mi sono chiesta come potessi cantare dal cuore se era a pezzi. Ma poi piano piano è guarito. Nelle prossime settimane pubblicherò un’intervista. Se avete domande mi piacerebbe rispondere proprio in questa intervista, se sarà possibile. Provo un amore sacro e un apprezzamento sincero per la vostra gentilezza in tutti questi anni. Siete stati amici. E per questo vorrei ringraziarvi. Vi chiedo però di rispettare anche la gentilezza di quanto sto facendo, per me è stato difficile e non voglio intrusioni nella mia famiglia. Supportatemi per far sì che questa sia un’esperienza positiva».