‘1990’ è il side project di Achille Lauro, omaggio alla musica pop degli Anni Novanta tra iconografia pink e hit evergreen. E anche la censura ci ha messo lo zampino…
Bisogna dirlo, si è fatto attendere. Ma l’attesa, come si sa, aumenta il desiderio e attorno al nuovo album di Achille Lauro dal titolo 1990 la curiosità era davvero tanta. Annunciato mesi fa e poi rimandato causa pandemia, il progetto dell’istrionico artista è disponibile da venerdì 24 luglio dopo una serie di contenuti social che ne hanno introdotto mood e atmosfere.
1990 è il primo lavoro di Lauro dopo il cambio di major – da Sony Music a Elektra Records/Warner Music Italy – ed è in pieno stile pop Anni Novanta. Dall’iconografia plastic pink che proietta il protagonista nel mondo di Barbie e Ken tra bambole androgine ai suoni squisitamente Nineties portati al nuovo millennio: l’album è l’apoteosi della cultura pop ma senza nostalgie.
Quello di Achille Lauro vuole programmaticamente essere un omaggio ai favolosi Novanta, un side project intitolato come l’anno di nascita del poliedrico artista romano. E dopo il successo di Sanremo con Me ne frego, la ballad 16 marzo e il singolo pulp Bam Bam Twist, ecco una sequenza di hit rilette insieme a tanti nomi della scena di ieri e di oggi.
Nella tracklist si leggono, infatti, i nomi di Alexia, Eiffel 65 e Benny Benassi ma anche Ghali & Gemitaiz (nel primo estratto Scat), Capo Plaza, Massimo Pericolo e Annalisa. Alla produzione, poi, Gow Tribe, Dardust e Marnik che firmano un progetto travolgente tra passato e futuro.
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E come per ogni provocazione che si rispetti, alla vigilia della pubblicazione di 1990 Lauro ha condiviso sui social una foto rimasta finora inedita. Lo scatto vede il suo alter-ego giocattolo crocifisso ed è accompagnato dalle parole senza peli sulla lingua dell’artista.
“Questa è l’immagine che avreste visto oggi nel maxi-cartellone di Corso Como a Milano ma la pesante mano della censura delle pubbliche affissioni lo ha impedito. Io invece la regalo a tutti voi e come sempre Me ne frego”. Che ne pensate?
Foto da Ufficio Stampa GOIGEST