È un Ghali risentito e sinceramente interrogativo quello che nelle ultime ore è intervenuto via social con un videomessaggio diretto ai colleghi della scena rap e hip hop italiana. Tra i primi a prendere posizione in merito all’assassinio del giovane Willy, massacrato di botte a Colleferro, l’artista di DNA non ci sta di fronte al silenzio di tanti rapper di casa nostra.
Se, infatti, le manifestazioni di solidarietà a Willy si stanno imponendo sui social grazie anche a tanti cantanti e musicisti pop (e non solo), il rap sembra non parlarne. “Ma tutti i colleghi che non stanno dicendo niente su quello che è successo a Willy, tutto a posto? Siete sicuri? Avete delle cose più importanti da comunicare?”, esordisce durissimo Ghali.
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E continua: “Parlarne distoglierebbe l’attenzione da quello che state promuovendo? Dove siete? È tutto normale per voi? Per Black Lives Matter si sono tutti fiondati a pubblicare quadrati neri perché fa moda e perché tutto il mondo lo pubblica, quindi lo dobbiamo fare pure noi senza poi muoversi effettivamente in quella direzione. Però per Willy no…”
Sappiamo benissimo di cosa stiamo parlando, è una situazione molto vicina a noi. Di cosa stiamo parlando?
Quindi, l’affondo: “Conosco benissimo il panorama italiano, ci si permette di dire delle cose che in altri Paesi non si permetterebbero perché finirebbe in altro modo. Le questioni sono due, secondo me – conclude Ghali – o non ve ne frega niente o siete molto simili a quei ragazzi. O avete tanti amici simili a loro e siete in un ambiente simile a quello. Nel rap italiano succede questo, è così.”
Foto di Mr. Wattson da Ufficio Stampa GOIGEST