Il rapper J-Ax affida a Instagram il suo sfogo di fronte a una serie di commenti sul rap di oggi pronunciati su Rai 1. Ecco le sue parole.
“La vendetta dei boomer contro Achille Lauro”: così J-Ax inaugura una sequenza di Instagram Stories al vetriolo in cui difende il collega ma anche la nuova generazione musicale italiana. Nella mattina di giovedì 24 settembre, il rapper commenta a caldo – anzi in diretta – quanto succede a Storie Italiane su Rai 1. Lo schermo inquadra come ospiti il giornalista Roberto Alessi e Don Backy mentre parlano delle ultime affermazioni di Renato Zero.
In occasione della presentazione dell’album “Zerosettanta – Volume terzo”, l’artista romano ha infatti commentato in merito al ruolo di Achille Lauro come suo potenziale erede. “Io con le piume non ero un clown”, ha dichiarato Zero come riportato da Il Messaggero. Parole riprese nello spazio tv della rete ammiraglia e sulle quali J-Ax dice la sua senza peli sulla lingua.
Non solo generi musicali a confronto ma anche generazioni, culture e Paesi. “Si stanno facendo tutto un viaggio, con vent’anni di distanza rispetto all’America quando esplose Eminem, dicendo delle castronerie allucinanti e offendendo Achille Lauro sotto tutti i punti di vista.”
“Vorrei dire che pure la musica che dite di amare, in questo caso quella di Renato Zero, non la conoscete neanche veramente bene. – continua Ax – Fece un pezzo, Galeotto fu il canotto, in cui diceva di affogare la compagna perché non piace più… allora lì andava tutto bene?”
Don Backy dice: ‘I giovani hanno perso d’identità’? Fatevelo dire da uno che non è giovane: voi che cosa facevate negli Anni Sessanta e Settanta quando c’erano il rock e il punk? Parlavano d’amore in quei testi? Non siete andati oltre le canzoni d’amore di regime che piacevano tanto.
“Ve lo dice uno di 48 anni: finitela di rompere i co***ni ai giovani. – sbotta quindi J-Ax – La vita va avanti e voi fate come facevano i vostri genitori prima di voi. Sto vedendo una cosa senza contraddittorio, veramente vergognosa: è questo il motivo per cui i giovani veri non ca***no più la vostra tv e ogni anno perdere sempre più pubblico. Siete dei boomer.”
Non c’è proprio ragione per cui nel 2020 si possano ancora fare delle cose così vergognose.
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“Vi do un suggerimento, domani fateci una trasmissione dicendo ‘J-Ax ci minaccia’ perché quando hanno distribuito il senso dell’umorismo eravate da un’altra parte. Non capite il contesto delle canzoni, che a volte le cose non vanno prese alla lettera, però, quando lo fanno americani e inglesi, il vostro provincialismo dice che quella è arte.
Quando lo fanno i rapper italiani o certo cinema italiano per voi, invece, è solo istigazione. Non capite che c’è la libertà artistica di dire quelle che voi chiamate parolacce. Ma sono molto meno volgari dei termini che sto sentendo in questo momento sulla tv di stato.”
“Se i rapper e i trapper vengono chiamati alle manifestazioni canore dove tu dici che non debbano andare è perché senza di loro anche la risicata audience che hanno non ci sarebbe. Sono loro quelli che adesso fanno le classiche, non tu o quelli come te. È il volere della gente.”
Infine, sulla misoginia nelle canzoni rap di oggi J-Ax si infervora ancora di più: “Ai tuoi tempi c’era ancora il delitto d’onore, cosa me ne frega delle canzoni che erano comunque parlavano anche di amare ragazze minorenni. Per favore finitela, siete ridicoli!”
Foto Kikapress